ROVERETO. I dati dell’annuario statistico relativi all’economia danno un quadro di Rovereto con luci e ombre, anche se non mancano i segnali di ottimismo che portano a ben sperare. Aumenta se pur di poco il numero delle imprese attive, che sono 3165 anche se cala la dimensione media, e risulta in aumento anche il numero degli occupati, soprattutto grazie alla componente del lavoro femminile. Il numero delle persone disoccupate si attesta a 1010, con un tasso di disoccupazione pari a 7,2, leggermente superiore alla media della provincia che sia ferma a 5,1. Dai dati emerge inoltre come negli ultimi cinquant’anni Rovereto abbia conosciuto una vera e propria rivoluzione sotto il profilo dell’economia e del lavoro. Se infatti nel 1961 la metà della popolazione era impiegata nell’industria, adesso questa al percentuale e scesa al 26 per cento, che dimostra come il comparto traino dell’economia roveretana assorba solo un quarto degli occupati. Al contrario, il settore che fa registrare il maggior balzo in avanti è quello dei servizi che da solo assorbe il 56 per cento degli occupati. Stabile, nonostante sia dato da tempo in profonda crisi, l’occupazione nel settore del commercio. Per quanto riguarda poi gli esercizi commerciali, a Rovereto calano di poco i negozi cosiddetti di vicinato, inferiori ai 500 metri quadrati, mentre risultano stabili quelli di medie e di grande dimensioni, fermi rispettivamente e 142 e a 8. La categoria si rivela in crescita è quella dei pubblici esercizi, circa 200, tra pizzerie, ristoranti e bar, con 8 locali nuovi contro i quattro che hanno abbassato le serrande. Un segnale che i roveretani non hanno perso l’abitudine di andare al ristorante o in pizzeria o di bersi una birra. Soprattutto in centro storico dove, sempre secondo l’annuario, si trova circa il 40 per cento dei ristoranti e delle pizzerie e oltre il 90 per cento dei bar.(a.t.)