Rovereto. Nessuno poteva essere lì, ma si erano incontrati. Un fotografo ed una modella mentre realizzavano un servizio sfruttando la suggestione paleo industriale della ex Montecatini, i quattro ragazzi - 3 minorenni, uno appena diciottenne - mentre vagavano senza particolari ragioni all’interno degli stessi ruderi. Che sarebbero chiusi al pubblico, anche perché pericolosi e pericolanti, ma che sono notoriamente frequentati con regolarità.

Sta di fatto che quel giorno, il 23 ottobre 2016, i due gruppi si erano incontrati ed avevano familiarizzato. I ragazzi si erano scattati raffiche di selfie con la modella ed avevano seguito le fasi di realizzazione del servizio. Un pomeriggio diverso. Poi si erano salutati e ognuno per la sua strada. Soltanto che a lavoro finito e ragazzi ormai spariti da tempo, il fotografo si era reso conto che assieme a loro era sparito anche un suo zaino: conteneva due cellulari e, soprattutto, una serie di obiettivi professionali. Per un valore anche significativo. Ovviamente aveva denunciato il furto subito, ma da quelli che per lui erano “ignoti”. Molto probabilmente, ignoti sarebbero anche rimasti, se non avessero dato prova della loro scarsissima malizia mettendo gli obiettivi in vendita sulla rete. Era stato lo stesso fotografo, che teneva d’occhio la situazione, a segnalare le inserzioni agli inquirenti, che a quel punto non hanno dovuto che andare a prendere per le orecchie i quattro giovani. Dei tre minorenni, due hanno ottenuto il perdono giudizia. Il terzo, redidivo, è stato condannato a 4 mesi. Restava il maggiorenne, giudicato ieri. La difesa ha tentato di sostenere che il furto era stato compiuto dagli altri tre, ma non ha convinto il giudice Monica Izzo. Il ragazzo è stato condannato a due mesi e 120 euro di multa, con la sospensione condizionale della pena.