«Amministrazione non consona» 

Il vicario don Saiani spiega la decisione. Fedeli affidati al decanato di Ala



TRENTO. Ha scelto una conferenza stampa, la curia arcivescovile, per ribadire la versione ufficiale dell’accaduto anticipata dallo scarno comunicato stampa di mercoledì sera. Affidata al vicario don Marco Saiani, lo stesso che proprio mercoledì aveva incontrato a Chizzola i consigli per gli affari economici delle quattro parrocchie riunite nell’Unità pastorale San Paolo. Ma sui fatti che sarebbero stati addebitati a don Ezio Seppi non ha aggiunto nulla, nemmeno in risposta a domande insistenti.

Quindi: la segnalazione è arrivata dai carabinieri che invitavano la curia a fare delle verifiche. Un lavoro attento diciamo di indagine interna che avrebbe rilevato “irregolarità amministrative, insomma una amministrazione impropria, non consona, anomala”. Fatti che hanno portato il vescovo Tisi a confrontarsi con lo stesso parroco. Dall’incontro sono scaturite le dimissioni del parroco stesso, che quindi ad oggi rimane a Chizzola, dove ha un proprio appartamento, ma è sollevato dalla responsabilità della parrocchia, sia dal punto di vista amministrativo che da quello religioso. «Don Ezio è affranto, molto dispiaciuto per il danno che potrebbe avere recato alla sua comunità. Danno che si è detto anche disposto a riparare, se si dovesse verificare che danno c’è stato», ha aggiunto don Saiani.

Sui fatti, le concrete mancanze di cui don Seppi sarebbe responsabile, però, la curia rimanda a quando la magistratura avrà chiarito ogni aspetto. «Va detto - ha aggiunto Seppi - che i tempi sono cambiati. Ad un parroco, che è il legale rappresentante della sua parrocchia, oggi vengono affidate più comunità. Don Ezio Seppi ne aveva quattro: Chizzola e Serravalle dal 2003 e poi dal 2015 anche Santa Margherita e Pilcante. Una mole di lavoro enorme anche dal punto di vista amministrativo, che si assomma a quella per la cura spirituale delle comunità. E che può risultare insostenibile per un parroco. Per questo stiamo cercando di spostare gli aspetti amministrativi su volontari laici, che vengono formati con corsi specifici e possono sollevare il parroco dalla parte gestionale e contabile. È un percorso già avviato e su cui intendiamo proseguire: il prossimo corso inizierà il 3 febbraio».

Tornando all’Unità pastorale San Paolo, sarà nominato un “amministratore parrocchiale” che prenda in mano la parte amministrativa mentre per quella religiosa le parrocchie sono affidate al decanato di Ala, che provvederà con i sacerdoti di cui dispone. (l.m)













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