Allo Zandonai i “padri” di Perrotta 

Lo spettacolo di domani vanta la consulenza dello psicoanalista Recalcati



ROVERETO . La stagione teatrale prosegue domani: alle 20.45 al teatro Zandonai una produzione del Teatro Stabile di Bolzano. “In nome del padre”, uno spettacolo di Mario Perrotta, interpretato dallo stesso autore che vanta una consulenza alla drammaturgia importante: quella di Massimo Recalcati. Nel corpo di un solo attore tre padri, diversissimi tra loro per estrazione sociale, provenienza geografica, condizione lavorativa. A distinguerli gli abiti, il dialetto o l’inflessione, i corpi ora mesti, ora grassi, ora tirati e severi. «Tutti e tre di fronte a un muro: la sponda del divano che li separa dal figlio, ognuno il suo – spiega Mario Perrotta - Il divano, come il figlio, in scena non c’è. I figli adolescenti sono gli interlocutori disconnessi di questi dialoghi mancati, l’orizzonte comune dei tre padri che, a forza di sbattere i denti sullo stesso muro, smussano le loro differenze per ricomporsi in un’unica figura, senza più tratti distintivi se non le labbra rotte, incapaci di altre parole, circondate dal silenzio, l’unica cosa che resta, insieme ai resti del padre».















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