A31, al via lo studio di fattibilità 

Valdastico. Comunicato alla Provincia e alla Regione Veneto l’inizio di un approfondimento dell’ipotesi di innesco sull’A22 all’altezza di Rovereto Sud, l’ipotesi caldeggiata da sempre dal presidente Fugatti. È il primo passo concreto verso la nuova soluzione di collegamento



Rovereto. Dopo mesi e mesi di discussioni, ipotesi e idee, arrivano i fatti. O almeno i primi passi concreti. A margine dei colloqui romani per l’A22, filtra che nei giorni scorsi il Ministero ha inviato alla Provincia di Trento e alla Regione Veneto l’avviso per le vie brevi che sta per partire lo studio di fattibilità per la Valdastico con innesto sull’A22 a Rovereto sud. L’ipotesi da sempre caldeggiata dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti che, fin dalla campagna elettorale, ha sempre detto di essere favorevole al completamento della Valdastico nord e di vedere bene il collegamento con l’Autobrennero all’altezza della zona industriale di Rovereto. Il dibattito su questa ipotesi si è acceso negli ultimi mesi. La giunta precedente, guidata da Ugo Rossi, aveva lavorato a lungo per una soluzione che potesse anche decongestionare il traffico della Valsugana con un collegamento che potesse bypassare la zona dei laghi di Caldonazzo e Levico per andare a collegarsi con l’A22 a Trento sud. Fugatti, però, ha sempre detto di preferire la soluzione Rovereto sud. Mentre la soluzione “storica” di Besenello, da sempre portata avanti anche dalla A44 Serenissima, è stata bocciata definitivamente dal Consiglio di Stato nei mesi scorsi.

Adesso arriva da Roma l’avviso che a breve partirà lo studio di fattibilità per l’ipotesi di Rovereto sud. Si tratta di un primo passo concreto e di una tappa importante, dal momento che finora su questa ipotesi non c’era niente di concreto. Quindi lo studio di fattibilità ha una notevole importanza perché può tradurre in ipotesi concreta quella che finora è una volontà politica. Al momento le bocche sono cucite, visto che anche il ministro Riccardo Fraccaro appena il mese scorso aveva tuonato contro l’ipotesi Rovereto sud, dicendo che il Ministero dei Trasporti, guidato dal suo collega di partito Danilo Toninelli, non ne sapeva nulla. La studio di fattibilità, comunicato anche al governatore del Veneto Luca Zaia, fa scendere l’ipotesi Rovereto sud dal mondo delle idee a quello terreno. Già esiste uno studio di fattibilità della A4 sull’ipotesi Trento sud. Adesso ne arriverà un altro su Rovereto sud. L’ex governatore Ugo Rossi nelle scorse settimane aveva sparato a zero contro l’ipotesi caldeggiata da Fugatti sostenendo che l’innesto a Rovereto sud penalizzerebbe l’Interporto di Trento e non porterebbe nessun vantaggio alla Valsugana. Ed è vista come fumo negli occhi dalla gran parte delle amministrazioni della Vallagarina, che si sono espresse esplicitamente contro questa ipotesi. Il timore principale è di natura ambientale, legata alle devastazioni che l’opera provocherebbe nella valli di Terragnolo e Vallarsa e al rischio di compromettere la falda acquifera che alimenta l’acquedotto dello Spino. Problemi quindi sia di natura paesaggistica, in un’area che da anni sta puntando sul turismo slow e sulla integrità dell’ambiente per costruire un futuro anche economico per le proprie comunità, che di sostenibilità. Paradossalmente, anche il mondo economico è diviso. Con artigiani e piccole imprese che temono di venire schiacciati dalla concorrenza del ben più dinamico ed aggressivo Veneto.













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