RIVA. Purtroppo non è la prima volta che capita. Ma l’ultimo episodio di vandalismo ha fatto davvero arrabbiare Walter Bobicchio che ha deciso di darne notizia e non certo per cercare dei colpevoli da punire ma per far capire i pericoli che corrono le giovani generazioni quando dimostrano di non avere ben chiari i veri valori della vita e il rispetto della cosa pubblica.

L’episodio di vandalismo riguarda il campo da gioco “Manuel PlayGround” di Riva su cui si disputa il torneo in memoria di Manuel Bobicchio, il figlio di Walter. Mani ignote hanno appeso una bicicletta al canestro del campetto, con il chiaro intento di fare un dispetto o peggio ancora di creare un danno ad un impianto che ha una valenza che va ben al di là dello sport. Ma la vera cosa spiacevole è che alcuni ragazzi - non è assolutamente provato che siano loro gli autori del vandalismo - si sono scattati una sorta di selfie davanti alla bicicletta appesa al canestro. La foto ha cominciato a circolare sui social ed è stata intercettata dallo stesso Bobicchio il quale ha deciso di darne notizia pubblicandola sul sito dell’associazione Manuel PlayGround: «Ho oscurato le facce e tutti i riferimenti perché non si tratta di ragionare sulle persone né di metterle alla gogna, ma sui gesti, sulla difficoltà di capire il significato delle proprie azioni, sulla difficoltà di riconoscere il giusto dallo sbagliato, sulla difficoltà di riconoscere il lavoro degli altri ed infine sulla difficoltà di riconoscere il diritto degli altri».

L’episodio, come spiega “Bobo”, fa seguito ad altri fatti incresciosi, dalla porta sfondata della casetta del Manuel PlayGround all’attrezzatura portata via durante il furto, dalle bottiglie spaccate e abbandonate sul campo alle feci dei cani lasciati liberi nel campetto.

«Cosa dirò quest’estate ai bambini del minibasket che mi chiederanno perché quel canestro è rotto e loro non potranno giocare? - si chiede Bobicchio - Mostrerò questa foto?».