Un successo la protesta in piazza 

Il flash mob a Riva. Ristoratori, baristi e imprenditori del settore hanno consegnato oltre 70 chiavi al sindaco Mosaner per recapitarle a Roma «Chiediamo di portare avanti la nostra battaglia per la riapertura delle nostre attività prima di giugno. Ma vogliamo anche regole precise»


Nicola Filippi


Riva. Una leggera pioggerella primaverile, poi diventata temporale, ha inzuppato la settantina di ristoratori, baristi e titolari di pubblici esercizi che ieri mattina hanno partecipato al “flash mob” contro il Governo Conte, in piazza Tre Novembre, controllato dalla Polizia di Stato. Sindaco assente per videoconferenze con il Consiglio delle Autonomie, Flavio Biondo, coordinatore della manifestazione improvvisata, ha raccolto in un cestino di vimini decine e decine di chiavi dei vari negozi, bar e ristoranti, chiusi ormai da oltre 50 giorni. «Ne abbiamo raccolte oltre 70 - afferma a fine manifestazione Flavio Biondo - l’agente della polizia locale le ha refertate e poi siamo saliti in Comune per consegnarle al sindaco. Ma nessun componente della giunta era stato avvisato della manifestazione e non era presente in sede. Così ho consegnato il cestino di vimini alla dirigente Anna Cattoi».

La soddisfazione

Piazza silenziosa, ma fibrillante. Eterogenea la presenza degli imprenditori: da Arco, Dro, Tenno, Nago Torbole e Riva. «La Val di Ledro non era presente perché loro hanno pensato ad altre iniziative», specifica ancora Biondo. L’ex presidente di categoria è però entusiasta: «Un successo oltre ogni aspettativa - ammette - dopo la lettera del presidente Turrini pensavo che tanti restassero a casa». «Invece siamo voluti essere presenti per far capire le nostre difficoltà, che sono reali e concrete», spiega una partecipante.

Il segnale

La consegna delle chiavi al sindaco Mosaner è stata applaudita da tutti i partecipanti, sotto il porticato del Municipio. «In questo modo gli chiediamo di portare avanti la nostra battaglia per la riapertura delle nostre attività prima di giugno, davanti al governo di Roma - spiega ancora Flavio Biondo - purtroppo, a causa del Dpcm Conte, non è possibile effettuare spostamenti extra regionali, ma alla prossima occasione andremo insieme in piazza a Roma a far sentire la nostra voce». Chi alzerà le serrande dovrà farlo con un significativo 50% in meno di posti a sedere, per rispettare le regole del distanziamento sociale. «Lavoreremo in perdita - sostiene Biondo - ma se non ci fanno aprire prima possibile, con tutte le nuove regole ben spiegate, tanti locali rischiano di restare chiusi per questa stagione estiva».

Vetrine accese

La manifestazione di ieri mattina è stata preceduta da un altro gesto simbolico. Martedì sera, gli imprenditori hanno acceso le insegne dei propri locali, hanno apparecchiato tavole: «Ritorneremo, più uniti e più forti di prima», spiega Giovanni Vivaldelli, del CafeLac di viale San Francesco, autore di un video cliccatissimo su “Sei di Riva se...»

Brenzone c’è

A poca distanza da Riva, nel comune di Brenzone, il rivano docg ed ex professore del Floriani, Livio Parisi, titolare del ristorante “al Pescatore”, racconta lo stesso dramma: «Tutti i locali del paese hanno acceso le vetrine, un’adesione totale, inoltre ieri mattina una delegazione di albergatori e commercianti è stata accolta dal sindaco Davide Benedetti per consegnare quasi 100 chiavi tra ristoratori, albergatori e altre attività commerciali. Il sindaco si è dimostrato sensibile alle nostre richieste». Come la cancellazione o riduzione di Tasi, Tari Imu e Cosap per il 2020 e l’aumento delle aree concesse per plateatici, (a costo zero), così da consentire di reperire altri posti a sedere, fino al termine dell’emergenza.















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