LA STORIA

Rivano disperso in Russia: i resti ritrovati dopo 76 anni

Di Lino Omezzolli si persero le tracce il 31 dicembre del 1942; pochi giorni fa, la Difesa ha comunicato al nipote Gianni il ritrovamento dei resti dello zio



RIVA. Lino Omezzolli, classe 1910, era stato chiamato alle armi come fante nel reggimento Pasubio. Nel luglio del 1941 partì con i commilitoni per quella disgraziata campagna militare che in Russia costò al Regio Esercito tra i 90 e i 100 mila morti, secondo le stime ufficiali. Il 31 dicembre del 1942 Lino fu dichiarato ufficialmente disperso e a papà Giovanni e mamma Emma Gabrielli restò di quel figlio solo il ricordo.

Pochi giorni fa, il colpo di scena che nessuno si aspettava. Dal Ministero della Difesa è arrivata, tramite l’Arma dei carabinieri di Riva del Garda, la comunicazione ai parenti di Lino Omezzolli che i poveri resti del militare sono stati ritrovati – insieme ad altri - a Krasnogorovka, nella regione del Donetsk, oggi Ucraina. 

A ricevere la notizia è stato il nipote di Lino, Gianni Omezzolli (il papà era Arturo, fratello di Lino), uno che la divisa l’ha cucita addosso. Alpino nell’anima (è stato un sergente istruttore al Car di Cuneo nel 1964-65), dal 2000 al 2018 Gianni Omezzolli è stato capogruppo dell’Ana di Riva ed è ancora l’attuale vice. 

Che quei resti siano dello zio Lino non vi sono dubbi, considerando che con i resti c’era anche la piastrina che tutti i militari indossavano proprio per poter essere sempre riconoscibili, soprattutto in caso di decesso.













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