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Riva, il consigliere Pd denuncia l’ex collega leghista per la manata in faccia

L’episodio il 2 agosto scorso durante la conferenza dei capigruppo. Ferraglia si dimise dal consiglio e dalla segreteria del Carroccio



RIVA DEL GARDA. Il consigliere comunale Pd di Riva Gabriele Bertoldi ha sporto ufficialmente denuncia ai carabinieri nei confronti dell’ex collega ed ex capogruppo e segretario cittadino della Lega Vittorio Ferraglia per l'aggressione subita durante la conferenza capigruppo del 2 agosto scorso.

Un gesto immortalato nella foto scattata dal consigliere Dem Alessio Zanoni.

I capigruppo dovevano ratificare le date dei consigli comunali e il relativo ordine del giorno. Il dibattito si era acceso e la tensione era esplosa. Ferraglia si era alzato dal suo posto e aveva messo le mani in faccia a Bertoldi.

Un'escalation che arrivava dopo una serie di offese e provocazioni verbali, secondo le testimonianze dei consiglieri Dem.  «Alle nostre proteste con il Presidente per l’ennesima minaccia ricevuta il Consigliere è passato alle vie di fatto alzando le mani, e ciò nemmeno come scatto d’ira ma solo dopo aver constatato che l’alzarsi in piedi e il mostrare la prestanza fisica accompagnata alle minacce non bastava per farci allontanare dall’aula», disse il 2 agosto dopo il fattaccio Bertoldi: «Per chi si comporta da bullo e violento non ci deve essere posto nelle istituzioni; le conseguenze di ciò che è successo devono essere immediate, senza giustificazioni o scusanti».

Un fatto condannato dalla sindaca di Riva Cristina Santi,

collega di partito di Ferraglia: «Considero inqualificabile – aveva

scritto la sindaca – l’atteggiamento del consigliere Ferraglia. Come sindaco di Riva del Garda, a prescindere dagli

schieramenti, condanno fermamente questo modo di fare politica, e ogni manifestazione di violenza e di intolleranza». 

Il giorno seguente lo stesso Ferraglia presentò le sue dimissioni dal consiglio e anche dalla segretaria della Lega cittadina (oggi commissariata): «Il mio gesto è da censurare, sempre e a prescindere - disse - e chiedo scusa ai 124 concittadini che mi hanno voluto dar fiducia votandomi».

Ora sarà un giudice a dire se quella manata è anche penalmente rilevante.













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