IL CASO

Latitante arrestato dalla polizia in un albergo di Drena. Lui nega ma viene smascherato dalle impronte digitali

L’uomo, un moldavo, era ricercato per la rapina ai danni di una connazionale (foto Ansa)



RIVA. Non si ferma l’azione di controllo del territorio voluta dal Questore della Provincia di Trento contro la criminalità diffusa. La settimana scorsa gli agenti del Commissariato di polizia di Riva del Garda hanno arrestato un moldavo 29enne, latitante con mandato di cattura internazionale, che doveva scontare una pena di 4 anni e 6 mesi di carcere, per una rapina, ai danni di una donna, commessa in Moldavia.

L’uomo, che si trovava per motivi di lavoro in Val Cavedine, è stato rintracciato grazie al meticoloso lavoro dagli Agenti della Sala Operativa della Questura di Trento che, nel corso di controlli incrociati, hanno scoperto che lo straniero era appena arrivato in Trentino ed aveva trovato alloggio in un albergo del comune di Drena. Gli investigatori e la Volante del Commissariato di Riva del Garda, ricevuta la notizia, si sono immediatamente recati sul posto e dopo alcuni appostamenti hanno rintracciato l’uomo.

Condotto in Commissariato lo straniero ha ripetutamente cercato di convincere gli investigatori che si trattava di un caso di omonimia ma, suo malgrado, poco dopo è stato sconfessato dal riconoscimento delle impronte digitale tramite l’Afis. Al termine è stato condotto nel carcere di Spini di Gardolo. “Il controllo del territorio e la ricerca dei latitanti, intensificati dal Questore Cracovia,” commenta il Vice Questore Salvatore Ascione, “rappresentano i punti su cui maggiormente la Polizia di Stato sta svolgendo la propria attività con l’obiettivo primario di limitare la presenza della criminalità nella nostra comunità e contestualmente di rafforzare il senso di sicurezza della cittadinanza”.













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