per la solidarietà internazionale 

Il Comune stanzia oltre 17mila euro

RIVA. La Giunta comunale rivana ha stanziato 17.500 euro di contributi per interventi di solidarietà internazionale per il 2018. 4.000 euro andranno al Gruppo missionario Alto Garda e Ledro (per...



RIVA. La Giunta comunale rivana ha stanziato 17.500 euro di contributi per interventi di solidarietà internazionale per il 2018. 4.000 euro andranno al Gruppo missionario Alto Garda e Ledro (per attività rivolta principalmente a favore dell'opera missionaria in Tanzania: viene richiesto un contributo per la costruzione di un pozzo e relativa pompa nella missione di Manda nella regione di Dodoma in Tanzania), 3.500 euro al Gruppo missionario rivano (per la Casa Campesina Juan Pablo II di Latacunga in Ecuador, dove operò Maria Contini), 2.500 euro a Arcoiris onlus (per il progetto di proseguimento di corsi professionali di cucito, agraria, parrucchiere e manicure e di preparazione del personale che lavora con i bambini alla “Scuola professionale Cesare Malossini” a Itamaraju, Bahia, Brasile, dove si concentrano gravi situazioni di disagio sociale ed economico), 2.500 euro a Varom (sostiene l'attività di cooperazione internazionale con l'associazione umanitaria rumena “Il Chicco” e con la Caritas di Iasi in Romania, per il progetto di accoglienza e all'educazione di bambini con disabilità psicofisiche e senza famiglia, per il progetto di ristrutturazione della casa famiglia Francesca e del centro plistico Casa Barbara e per la spedizione di aiuti umanitari), 3.500 euro a Via Pacis onlus (sostegno di dieci mense per bambini molto poveri nell'isola di Mindoro, arcipelago delle Filippine, dove opera da molti anni suor Rosanna Favero; ciascuna mensa ospita in media 50 bambini che almeno per 20-25 giorni al mese possono usufruire di un pasto completo) e 1.500 euro all’associazione Apibimi, per il progetto biennale “La storia dell'altro...è(ra) la nostra! 6.0”, che ha come obiettivo quello di aiutare molti giovani trentini a trovare una via d'uscita dallo “spaesamento” che la globalizzazione comporta. (m.cass.)













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