Il commosso addio di Riva a Renato Martinelli 

I funerali. Chiesa arcipretale gremita di gente per l’ultimo saluto all’imprenditore rivano,  artefice del successo della sua Omkafè e colonna portante del volontariato altogardesano


Gianluca Ricci


Riva. Centinaia di persone si sono raccolte ieri pomeriggio nella chiesa Arcipretale di Riva per dare l’ultimo saluto a Renato Martinelli. Uomini politici, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni, ma soprattutto tanta gente comune, quella con la quale l’uomo simbolo di Omkafè amava trascorrere il suo tempo. Una cerimonia sobria, quella celebrata da don Dario Silvello, mai sopra le righe, in completa sintonia con il carattere di Renato Martinelli, che un’intera comunità ha voluto accompagnare nel suo ultimo viaggio terreno stringendosi intorno alla famiglia. Una straordinaria manifestazione di affetto, che la figlia non ha mancato di sottolineare prima che il feretro lasciasse la chiesa in un’atmosfera di emozioni sospese: «Tante persone in questi mesi hanno pregato per noi e ci hanno fatto sentire la loro presenza – ha detto con la voce rotta dalla comprensibile emozione – dono grandissimo di una comunità che si è stretta intorno alla nostra famiglia e ci ha sostenuto. Penso che papà da lassù ci stia guardando e si senta davvero sereno». Renato Martinelli d’altronde era così, sempre attento alle esigenze degli altri, sempre pronto a dare una mano o una buona parola nei momenti di bisogno. Un uomo schivo, allergico ai riflettori, ma al tempo stesso desideroso di coltivare il contatto con gli altri.

A giudicare dalla folla che ha voluto rendergli omaggio ieri pomeriggio, si può dire che questa corrispondenza è stata apprezzata e ricambiata. Il lavoro era la sua vita, gli spiragli lasciati liberi, soprattutto negli ultimi tempi in cui, una volta raggiunta l’età della pensione, poteva permettersi di gestire i suoi impegni con maggiore libertà, erano però riservati agli altri. Non a caso si è distinto in numerose attività di volontariato, i rappresentanti delle quali erano ieri tutti presenti a sottolineare la forza di un rapporto che nemmeno la morte è riuscita a spezzare. Una lacrima è sgorgata a molti, quando un compagno aviere – Renato Martinelli aveva seguito anche corsi di pilota d’aereo – lo ha salutato recitando dal pulpito una preghiera alla patrona degli aviatori, la Madonna di Loreto. Qualche attimo di commozione nel totale silenzio della grande chiesa e poi un lungo, affettuoso applauso, la discreta uscita di scena di un uomo che la comunità rivana certamente non potrà mai dimenticare.

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