Quattro e tre anni di carcere ai due complici 

Furto di bici, due condanne

Riva. È l’effetto dell’inasprimento delle pene per quei reati percepiti come gravi dall’opinione pubblica, anche se non lo erano per l’impostazione del codice penale. Per il furto di due biciclette,...



Riva. È l’effetto dell’inasprimento delle pene per quei reati percepiti come gravi dall’opinione pubblica, anche se non lo erano per l’impostazione del codice penale. Per il furto di due biciclette, due cittadini dell’Est Europa residenti nel bresciano sono stati condannati a 4 e 3 anni di reclusione. Più il risarcimento del danno (6000 euro) visto che le bici non si sono più trovate ed altri 1000 euro di spese. La multa di 700 e 206 euro che dovranno pagare, a questo punto, sono spiccioli.

Il fatto risale al 22 aprile 2018. Due biciclette di notevole valore (stimato allora in 7500 euro complessivi) erano state incatenate alla recinzione della centrale elettrica di Riva. Ma i turisti avevano ritrovato solo le catene tranciate. Le telecamere avevano permesso di ricostruire l’accaduto. Su un auto erano arrivate tre persone. Due erano scese e, tagliate le catene, erano partite in bicicletta, seguite dall’auto. La targa aveva permesso di risalire ai responsabili, poi tenuti d’occhio dai carabinieri per il tempo necessario a raccogliere tutti gli elementi utili per provarne la responsabilità. Vladimir Smirnov e Natalia Mita sono stati anche rintracciati, il terzo da allora è irreperibile. A processo quindi sono finiti solo in due, con la posizione del terzo sospesa in attesa che rispunti dal nulla. Con le aggravanti, appunto, del furto commesso su beni esposti alla pubblica fede, della violenza sulle cose (le catene tagliate) e dell’ingente ammontare del danno, Smirnov è stato condannato a 4 anni e 700 euro di multa, Mita a 3 anni e 206 euro. Quest’ultima in questo momento è l’unica di cui si conosce la residenza: Smirnov si è reso per tempo latitante.













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