Corruzione, il Comune interpella i cittadini 

Va aggiornato il Piano che contiene le misure per difendersi dal grave fenomeno I rivani hanno tempo fino al 23 gennaio per dire la loro, anche sulla trasparenza



RIVA. Maggiore trasparenza e regole sempre più stringenti per evitare i rischi di corruzione nella pubblica amministrazione. Questo lo scopo del Piano Triennale per la prevenzione della corruzione che il Comune di Riva, come tutti gli altri enti pubblici italiani, ha messo a punto in quanto obbligatorio per legge. In questi giorni è stata elaborata una nuova versione del piano consultabile da tutti i cittadini i quali, entro il 23 gennaio, possono anche presentare delle osservazioni sul documento. Osservazioni che saranno valutate dall’amministrazione ed eventualmente utilizzate per modificare e migliorare il piano.

La norma è stata introdotta dalla legge Severino nel 2012 e prevede che ogni ente pubblico adotti un proprio Piano della Prevenzione della Corruzione, uno strumento attraverso il quale si deve dimostrare di aver individuato le attività a maggior rischio di corruzione, di aver ponderato tale rischio e di aver individuato concretamente le azioni per prevenirlo. Secondo un’indagine dell’Istat, condotta tra il 2015 e il 2016, circa l’8% delle famiglie italiane nel corso della vita è stato coinvolto direttamente in eventi corruttivi quali richieste di denaro, favori, regali o altro in cambio di servizi o agevolazioni. La situazione certamente non è omogenea in Italia e, per fortuna, la Provincia di Trento risulta essere il territorio con la percentuale più bassa, pari al 2%, mentre la prima regione italiana in termini negativi risulta essere il Lazio con un indicatore di 17,9%. Ma i comportamenti virtuosi non esentano comunque gli enti locali trentini dal mettere in atto alcune misure, in particolare la formazione e rotazione del personale che ogni due anni deve cambiare ufficio in modo da evitare presenze troppo prolungate nella medesima posizione di responsabilità. Una misura che previene il rischio di corruzione ma in certi casi va a discapito dell’efficienza degli uffici e che non sempre può essere applicata data l’esiguità della dotazione organica e la necessità di garantire l’operatività dei servizi. E Riva rientra proprio in questo caso.

Il piano prevede anche una serie di misure per garantire sempre maggiore trasparenza degli atti pubblici oltre che l’istituzione di un responsabile dell’anticorruzione, incarico attribuito alla dottoressa Katia Sandri, che lavora nell’ufficio del segretario generale. (a.c.)













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