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Coop Alto Garda, il bilancio è buono: nell’anno pandemico ci pensano i negozi di vicinato a tenere alti i consumi

La cooperativa più grande del Trentino ha rimesso i conti a posto lasciandosi alle spalle la crisi finanziaria. Il presidente Paolo Santuliana: «Possiamo pensare a nuove iniziative per i soci». Fra i temi la nuova sede in centro a Riva e il contratto integrativo. Il 18 giugno l’assemblea


Gianluca Marcolini


RIVA. È un bilancio con i conti in regola, quello che Paolo Santuliana, il prossimo 18 giugno, porterà all’approvazione dell’assemblea dei soci della Coop Alto Garda, la cooperativa di consumo più grande del Trentino. Un risultato per nulla scontato pensando alla situazione che il rivano, classe 1957, dirigente di banca in pensione, ha ereditato due anni fa, quando è stato eletto alla guida di una Coop che era in forte crisi economica e gestionale. Oggi la situazione è diversa, anche se il processo di messa in sicurezza dei conti è ancora in corso. «Le cose vanno bene, la situazione economica della Coop è buona e riusciamo a mantenere gli impegni assunti con Cassa Rurale, Sait e PromoCoop», spiega Paolo Santuliana. «La priorità è la salvaguardia dei posti di lavoro e il consolidamento di una realtà che dà lavoro a 150 famiglie – prosegue il presidente – tenendo ben presente che siamo una cooperativa e che abbiamo una mission sociale, ma è necessario anteporre sempre e comunque la sostenibilità economica. Solo se c’è quella possiamo fare tutto».

 

 

I ricavi sfiorano i 33 milioni di euro

Il bilancio 2020 che verrà messo ai voti il 18 giugno - l’assemblea si terrà in modalità anti Covid, come un anno fa, ovvero in presenza del rappresentante designato dalla Federazione mentre i soci voteranno nei prossimi giorni direttamente nei punti vendita – presenta ricavi per 32,9 milioni (32,8 nel 2019) e un utile di 229mila euro (235mila euro nel 2019). «Sono dati che ricalcano sostanzialmente i risultati ottenuti nel 2019 e se consideriamo le difficoltà incontrate nell’anno pandemico possiamo dirci molto soddisfatti», spiega Santuliana. «Infatti, avevamo messo in previsione di perdere 2 milioni sul fatturato per colpa della pandemia – sottolinea – anche in considerazione dei preventivabili, e poi confermati, mancati guadagni nei nostri punti vendita maggiormente legati alle dinamiche turistiche, come Blue Garden e Torbole. Ciò che abbiamo perso lì lo abbiamo però recuperato nei negozi di vicinato, che spesso sono stati il solo punto di riferimento per gli abitanti delle frazioni durante il lockdown. È stato un periodo di forte stress per tutti noi, in primis per i nostri dipendenti, ai quali va il mio grazie per il grande lavoro svolto». Un ringraziamento messo nero su bianco, in una lettera a firma del presidente, e trasformato in un premio straordinario di 100 euro assegnato a ciascun lavoratore.

 

La partita della nuova sede in centro a Riva

In Coop Alto Garda (dati bilancio 2020) lavorano 150 donne e uomini (147 nel 2019), 62 part-time, ai quali si aggiungono 20 stagionali e 8 lavoratori “speciali”. Nel corso del 2020 sono stati serviti 1,5 milioni di clienti (2 milioni l’anno prima) e 709mila soci (824 mila). I negozi sono situati ad Arco (il contratto di affitto adesso è in comodato gratuito, con un risparmio di circa 40mila euro), Bolognano, Vigne (dove sono stati acquistati 14 posti auto per la clientela), Torbole, Dro e a Riva in via Pilati, in piazzale Mimosa (sede principale) e al Blue Garden (dove è stata ottenuta una cospicua riduzione del canone di affitto). Rimane aperta, invece, la questione della nuova sede che potrebbe sorgere nel palazzo dell’ex panificio Vivaldelli in pieno centro a Riva: la Coop a suo tempo aveva manifestato il proprio interesse, oggi ci sono varie questioni tecniche da risolvere (superfici, area carico-scarico, parcheggi) ma l’interessamento di Coop, come ha confermato lo stesso Santuliana nel corso di un incontro che si è svolto nei giorni scorsi, permane.

 

Il prestito sociale si riduce gradualmente

«Importante, ai fini del consolidamento dello stato finanziario, è il graduale abbassamento della quota di prestito sociale, ovvero i soldi impiegati dai nostri soci nel capitale di Coop – prosegue Paolo Santuliana – perché un’esposizione eccessivamente marcata, in tal senso, non va bene per tutti i motivi che abbiamo visto nel recente passato. Ma è un processo che si deve compiere naturalmente, quasi fisiologicamente: il piano industriale prevede un’ulteriore riduzione di circa 1 milione nel giro di un triennio mentre finora siamo riusciti ad abbassarlo da 6,2 a 5,7 milioni».

 

Le iniziative per i soci: tornano i buoni sconto

La buona situazione economica si tradurrà in alcune iniziative a beneficio dei soci: «Pensiamo a una scontistica speciale con promozioni rivolte ai nostri soci, ma per valutarne l’entità dobbiamo prima ragionare in termini di sostenibilità. Certamente le faremo, così come siamo tornati a sostenere le associazioni sportive, culturali e sociali del territorio e senza dimenticare i progetti in collaborazione con Famiglia Materna di Rovereto che si occupa di aiutare le donne vittime di violenza, le madri sole e i loro figli. Il nostro impegno è anche rivolto alla tutela dell’ambiente. Infatti, tramite Coop Italia, e in collaborazione con Fraglia Vela Riva, verrà avviata a breve un’operazione di pulizia delle acque del lago tramite un seabin che raccoglie le microplastiche. Inoltre, doteremo il nostro negozio BlueGarden di un compattatore di bottiglie di plastica a uso della clientela e abbiamo in programma anche alcune iniziative rivolte alle scuole».

 

 

L’assemblea il 18 giugno ma i soci votano prima

L’assemblea fissata per il 18 giugno servirà, oltre che per il voto sul bilancio, anche per eleggere il collegio sindacale e la commissione elettorale. Ai soci che riconsegneranno la scheda con il voto espresso verrà consegnato un buono sconto del 10%. Il prossimo anno, invece, è in programma l’assemblea per eleggere i vertici della cooperativa: «Ci sarà chi si ricandiderà, io su questo ancora non mi voglio esprimere. Non sono affatto pentito della decisione assunta due anni fa, certo è un incarico che mi richiede uno sforzo non indifferente, almeno mezza giornata tutti i giorni. E poi sono entrato anche a far parte del cda di Sait dove la Coop Alto Garda non era più presente da circa 15 anni».

 

Il contratto integrativo: le trattative non sono ancora finite

Appena ottenuto il via libera al bilancio, Santuliana riconvocherà il tavolo delle trattative con i sindacati sul contratto integrativo, forse la patata più bollente maneggiata dal presidente della Coop in questi mesi. «Il contratto integrativo è scaduto ufficialmente lo scorso 31 dicembre, poi prorogato di un altro mese per cercare di trovare la quadra con i rappresentanti sindacali, visto che non si riusciva a mettere insieme il tavolo – racconta Paolo Santuliana –. Alla scadenza del mese di proroga abbiamo deciso unilateralmente di approvare il nuovo contratto integrativo, altrimenti i nostri lavoratori avrebbero dovuto tararsi sulle regole del contratto integrativo nazionale che è meno vantaggioso rispetto al nostro». Il vecchio contratto integrativo, scaduto a dicembre, prevedeva per i dipendenti un buono spesa di 250 euro all’anno, un premio fisso annuo di 50 euro e la maggiorazione degli straordinari festivi dal 35%, stabilito dal contratto nazionale, al 50-60%. «In soldoni significava per il nostro bilancio un’uscita di 200mila euro, soldi che in questo momento non abbiamo – spiega il presidente – perché possiamo permetterci una spesa di 100mila euro. Abbiamo così confermato il buono spesa di 250 euro e la maggiorazione per i turni festivi, tra l’altro aumentando da 2 a 4 i mesi in cui ricade il periodo estivo, mentre per quanto riguarda il premio annuale siamo disponibili a legarlo in percentuale al raggiungimento di alcuni obiettivi ma non può essere un premio fisso». Il nuovo contratto integrativo è così entrato in vigore a marzo scatenando la protesta dei sindacati che si sono sentiti esautorati e scavalcati nella decisione. «In realtà, è mia intenzione tornare al tavolo delle trattative sulla parte che rimane fuori, quella del premio, disponibilissimo a discutere sulle percentuali legate al conseguimento del premio ma senza alcuna possibilità di renderlo fisso», conclude Paolo Santuliana.













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