Claudio Dutto, «eroe» per caso 

Il dentista rivano racconta la storia dell’ambulatorio per bambini che ha aperto in Kenya


di Gianfranco Piccoli


RIVA. «Ho ricevuto la telefonata mentre ero ad un convegno: “Qui è il Quirinale”, mi hanno detto. Ho messo giù il telefono, pensavo ad uno scherzo». Claudio Dutto, 63 anni, dentista, madre rivana e papà umbro («Sono qui a Riva dal 1974, ma l’accento di Terni non me lo sono ancora tolto»), vive con gioia ed un pizzico di imbarazzo il suo momento di gloria. Comprensibile per una persona che si è ritrovata all’improvviso su una vetrina tanto importante come quella del Presidente della Repubblica. È stato Sergio Mattarella, motu proprio, ad inserirlo nella lista dei trenta “eroi” italiani che hanno ricevuto l’onorificenza: nel caso di Dutto, Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica. La cerimonia si terrà nelle prossime settimane a Roma.

Dei tre trentini premiati (con lui il noneso Giovanni Coletti e il roveretano Delio Miorandi), Dutto è probabilmente quello meno noto. O meglio, nella “pancia della città” la sua attività benefica svolta da anni in Kenya era pressoché sconosciuta. Il che, francamente, gli rende onore.

«Ma io, in fondo non ho fatto nulla di particolare. Anzi, ciò che ho fatto, l’ho fatto divertendomi. Credo che ci siano tante persone che più di me meritavano questo riconoscimento. Un riconoscimento – aggiunge Dutto - che comunque sento di condividere con il mio studio dentistico: tutto il personale ha partecipato con entusiasmo al progetto».

Già, perché la particolarità dell’attività di Dutto in Africa – la cui genesi andremo a spiegare – è che ogni anno, per due-tre settimane, normalmente in febbraio, trasloca (a proprie spese) quasi tutto il personale dello studio in un orfanotrofio a Ukunda, in Kenya, dove svolge attività di terapia e prevenzione in un ambulatorio dentistico decisamente all’avanguardia per gli standard del paese africano.

La storia di Claudio Dutto – e qui facciamo più di un passo indietro – si intreccia con quella di Germano Chincherini, imprenditore turistico di Limone (ha fondato un vero impero con interessi in più regioni italiane), morto nel 2000. Per volontà dello stesso Chincherini nel 2001 nasce una fondazione a lui intitolata che ha come scopo l’aiuto dell’infanzia in Kenya, paese dove l’imprenditore si era spesso recato in vacanza con la moglie Helena Malm (è lei a capo della Fondazione) e dove aveva conosciuto i lati più difficili della vita in quei territori, anche a seguito dell’incontro con un missionario. Nascono quindi, negli anni, tre centri di accoglienza per minori. Claudio Dutto conosce da anni la signora Malm, sua cliente nello studio rivano, e nel 2009, durante un viaggio in Kenya, va a trovarla e si mette a disposizione per visitare i bambini dell’orfanotrofio. «Le dissi: “Sarebbe bello fare un ambulatorio...”. E lei mi rispose semplicemente: “Fallo”». Da qui è nato tutto: da allora, ogni anno Dutto si reca in Kenya e ogni volta porta qualche apparecchiatura, oltre ai suoi collaboratori e alla figlia, che studia odontoiatria. «In Africa ho portato anche il mio vecchio strumento radiografico digitale, credo sia unico in quell’area. Prevalentemente ci occupiamo di prevenzione, anche perché i bambini non hanno grandi patologie. Una situazione questa – spiega Dutto – legata anche all’alimentazione, che non contempla prodotti aggressivi». E poi a uno viene da chiedere: perché lo fa? «Ripeto che per me non è una fatica ma un divertimento. E poi in Kenya – lo dice sorridendo – è l’unico posto dove i bambini non scappano quando vedono un dentista. La verità è che ogni volta che vado è una grande festa che mi riempie il cuore».

Chi abbia perorato la sua candidatura presso la Presidenza della Repubblica, Dutto non lo sa: quando lo si interroga, allarga le braccia. Ma ammette che la gioia è stata grande: «Cammino a mezzo metro da terra». Si diceva che il merito di questo riconoscimento è anche dello staff dello studio. Ecco chi sono: l’igienista William Di Mattia («Ha avuto un ruolo fondamentale nella nascita dell’ambulatorio», ci tiene a sottolineare Dutto), il dottore Lorenzo Graffer, Houda Boutebdja, Erica Toccoli, Claudia Maugliani, Elena Rebecchi, Francesca Molinari e Teresa Ferrara.















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