Arco, festa per la torre campanaria 

Celebrazione a Vignole con presentazione dei lavori di restauro. Processione nelle vie del paese


di Katia Dell’Eva


ARCO. Celebrata ieri la tradizionale festa patronale di Vignole, dedicata a San Valentino. Un’occasione religiosa ma anche di festa, che ha peraltro permesso ai cittadini presenti di vedere, per la prima volta, i lavori di risanamento della vecchia torre campanaria nella chiesa dedicata al santo patrono, finanziati attraverso le offerte dei fedeli. Curata dal Comitato San Valentino, in collaborazione con le associazioni locali e la parrocchia di Bolognano, la festa ha avuto inizio alle 9, con la consueta messa, celebrata appunto nella chiesetta che il cardinale Carlo Emmanuele Madruzzo, a seguito del radicale restauro datato 1636, dedicò al santo prete e martire romano del terzo secolo, da don Franco Torresani. A seguire, una processione tra le vie di Vignole, conclusasi con un rinfresco presso la canonica della frazione, offerto dai volontari che hanno collaborato alla festività. A portare in spalla la grande statua c’era anche il vicepresidente della Comunità di Valle Carlo Pedergnana, che risiede a Vignole. Presente, in veste di corista, l’assessore alla cultura di Arco Stefano Miori.

Ma la celebrazione religiosa, proseguita nel corso della giornata, a partire dalle 16, con i vespri e l’adorazione in onore del santo patrono, è stata anche colta come occasione per mostrare concretamente i lavori in atto (spesa finale di 30mila euro) sulla torre campanaria: «Da circa un anno, grazie ai fondi devoluti dai fedeli, abbiamo cominciato una serie di operazioni di sostituzione della struttura lignea che regge le campane della chiesetta» - ha spiegato don Franco - «lavori che, per il momento, ci hanno permesso di arginare in particolare le situazioni più pericolose, evitando crolli o incidenti, ma che, ne siamo consapevoli, hanno ancora davanti un lungo percorso prima di potersi dire conclusi. Dopo l’opera di messa in sicurezza, infatti» - ha aggiunto - «andrebbe ora sostituita, un po’ per volta, l’intera struttura restante, comunque datata e usurata. Saranno lasciate intatte, invece, le campane». Accompagnate dai canti del coro parrocchiale, le manifestazioni religiose sono state infine dedicate anche a don Celestino Faes e al religioso dehoniano padre Giampietro Brunet, per tanti anni collaboratori proprio a Vignole, e che recentemente hanno superato rispettivamente il traguardo dei 65 e dei 40 anni di sacerdozio.

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