valle dei laghi

Riapre (dopo 30 anni) il rifugio ‘Don Zio' riqualificato dalla Sat

Inaugurato nel 1972, nel 1993 declassato a “Capanna sociale”. A gestirlo sarà Luciana Zarantonello, 46 anni di Monte Terlago



TRENTO.  Aprirà ufficialmente, dopo quasi 30 anni, il rifugio alpino Monte Casale "Don Zio Pisoni", in Valle dei Laghi. La nuova gestrice - si apprende - è Luciana Zarantonello, di 46 anni, già al lavoro con i figli Gabriele e Angela. Il rifugio si trova a 1.590 metri, su un vasto pendio del Daint Grant e del contiguo Monte Casale, la cui parete est precipita per oltre mille metri verso la Valle dei Laghi.

I lavori per la costruzione del rifugio iniziarono sul finire degli anni Sessanta, con la collaborazione dei volontari della Sat delle Sarche, Pergolese e Pietramurata. La struttura fu inaugurata nel 1972 e dedicata al sacerdote Don Vittorio Pisoni, noto nella zone come "Don Zio". Nel 1989 gli alpini di Monte Casale hanno costruito e donato alla sezione Sat di Toblino un punto panoramico. Fino al 1993 la struttura godeva della qualifica di rifugio alpino. Con l'avvento della legge provinciale 8 del 1993 è avvenuto il declassamento a "Capanna sociale", in quanto risultava difficile gestire continuativamente la struttura per i 3 mesi estivi previsti dalla norma.

Con le nuove opportunità di accesso alla zona, la Sat ha riqualificato la struttura facendola tornare rifugio alpino. 

“Siamo del posto –  racconta Luciana - abitiamo a Monte Terlago e siamo convinti delle grandi potenzialità della struttura che vorremmo diventasse un presidio di accoglienza e conoscenza del territorio. Qui troverete tante informazioni, condivisione e inclusione. Il rifugio è in un posto di facile accesso e si può arrivare anche con l’auto. Cercheremo, compatibilmente con le condizioni meteo e della strada, di rimanere sempre aperti e di dare ospitalità anche a chi vorrà fermarsi a dormire con i nostri 16 letti a disposizione. Vogliamo aprirci alle scuole e alle collaborazioni con il Muse e con gli Astrofili Trentini. La vegetazione di queste zone è davvero ricca e straordinaria, il monte Casale, in particolare, è una vera chicca per la flora. Adesso stiamo organizzando i menu con piatti tipici trentini e della zona, non mancheranno i formaggi del Lomaso e la ciuiga del Banale”.













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