Una frana mette a rischio l’acquedotto del Busneck 

Martedì notte una scarica di sassi è caduta sull’edificio che ospita l’impianto  di demineralizzazione di Zivignago. Fortunatamente limitati i danni alla struttura


di Roberto Gerola


PERGINE . Frana nella notte (si presume) sull’impianto di demineralizzazione dell’acquedotto in località Busneck a nord di Zivignago nei pressi del torrente Fersina. Fortunatamente limitati i danni all’immobile che ospita sofisticate attrezzature destinate appunto alla mineralizzazione dell’acqua potabile captata dalle sorgenti poste in profondità e che serve principalmente Pergine centro.

La scarica di sassi è precipitata sulla parte sinistra (a nord) dell’immobile, dove si trovano i pannelli elettrici che fanno funzionare l’intero impianto. Nessun danno alle apparecchiature, con i massi a fermarsi in parte sul tetto piano, in parte invece hanno investito il parapetto e divelto uno dei “pannelloni” finestrati che coprono la facciata distruggendo anche parte della grondaia. I sassi, ieri mattina erano disseminati nel cortile dell’immobile.

A quanto pare, un grosso spuntone di roccia sovrastante la parete boscata a monte dell’edificio si è spezzato per il rialzo della temperatura e una parte è precipitata attraversando il bosco ceduo che ha rallentato la caduta distruggendo un paramassi in legno realizzato 17 anni fa (l’impianto di mineralizzazione risale all’anno 2000) e disperdendosi. Breve il tratto percorso dai sassi e pure rallentato dalla vegetazione.

L’edificio è proprietà del Comune che lo ha dato in gestione alla Stet spa che si occupa dell’acquedotto. Sono stati appunto alcuni tecnici di Stet ad accorgersene ieri mattina ed hanno avvisati i vertici della società. «Sono subito intervenuti i tecnici della Provincia per un sopralluogo - ci ha detto il geometra Remo Valentini dell’ufficio tecnico comunale -. Con una perizia si predisporrà un intervento per somma urgenza causato da calamità naturali. Finanzierà la Provincia. Con ogni probabilità si dovrà anche realizzare un paramassi in acciaio lungo una quarantina di metri per mettere in sicurezza tutto l’edificio».

Si pensa che la frana sia avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì. Nessuno ha udito particolari rumori, nemmeno chi abita il vicino Maso Dalmeri che tuttavia è relativamente lontano dall’edificio.













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