Un silenzioso dolore per l’addio a Mattia 

Civezzano, folla commossa al funerale di Adami. Don Bazzoli: «Eri determinato e stimato. Grazie per quello che ci hai dato»


di Roberto Gerola


CIVEZZANO. Estremo saluto ieri nella chiesa decanale di Civezzano per Mattia Adami, il giovane morto bruciato dentro al sua auto nella galleria dei Crozi mentre faceva ritorno a casa. Folla di fedeli a testimonianza della commossa condivisione da parte della comunità, del grande dolore dei genitori Giuliano e Nadia, del fratello maggiore Ruben (già consigliere comunale a Civezzano), degli altri familiari. E questo sentimento è stato esternato dal parroco don Guido Corradini al momento dell’omelia. Don Guido ha parlato, infatti, di dolore da condividere, di preghiera per chiedere, di speranza da ravvivare con la fede. Questo dopo il brano del vangelo nel quale Gesù chiede di essere sempre pronti. Con don Guido altri due sacerdoti: anche padre Pierluigi Chiocchi e don Pasquale Bazzoli, amico di famiglia. E proprio da don Pasquale sono venute alcune espressioni di ricordo.

«Come amico di famiglia - ha detto - conoscevo Mattia molto bene. Posso dire che era stimato soprattutto per la sua dimensione umana e professionale. Era persona dai particolare sensibilità esistenziale, sempre alla ricerca del senso della vita. Era esigente con se stesso prima che con gli altri. Sul lavoro era competente e determinato». E ancora: «Mattia ha amato, è stato amato, ha gioito e ha sofferto». Ha concluso il suo dire ringraziando Mattia «per quello che ci hai dato» e pregando Dio: «Concedi a Mattia la tua luce, la sua pace, la tua felicità eterna e da la forma ai genitori, al fratello e agli altri familiari di andare avanti».

Le parole del religioso, pronunciate in un profondo silenzio, hanno commosso non pochi.

Mattia Adami ha trovato la morte ad appena 37 anni, schiantandosi in galleria sulla statale della Valsugana. Tornava a casa. Originario di Albiano dove aveva trascorso la prima infanzia, si era trasferito a Barbaniba, frazione di Civezzano insieme alla famiglia, nella casa di mamma Nadia Cainelli, per poi trasferirsi (da un anno e mezzo circa) a Martignano. A Civezzano, Mattia Adami è ricordato come persona molto riservata, una persona dall’anima buona e gentile, che non aveva molti rapporti con la comunità, e, come ha anche detto don pasquale, amava il suo lavoro. Era dipendente da alcuni anni della Praim (in via Maccani a Trento), azienda leader nel campo dell’informatica, e qui si eras fatto apprezzare. Ieri un folto gruppo di colleghi era presente al funerale.

Quella sera, era con la sua auto, la sua Yaris. Si è schiantato contro il muro della piazzola d’emergenza nel tunnel dei Crozi (verso Trento). Dopo pochi minuti dall’impatto, l’auto ha preso fuoco e i soccorritori hanno tentato invano di soccorrerlo. Forse un malore, o una distrazione lo ha strappato prematuramente alla vita. A questa conclusione sono arrivati gli inquirenti anche per il fatto che nessun segno di frenata infatti è stata riscontrata sull’asfalto. Nessuna responsabilità di terzi, nessun guasto meccanico alla base dell’incidente.













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