Tutto pronto per cedere Stet alla Set Distribuzione 

Il sindaco Oss Emer e la presidente Seraglio Forti hanno illustrato alle minoranze il progetto che andrà all’approvazione del consiglio comunale alla fine di luglio



PERGINE. Entro il 30 luglio occorre procedere all’operazione finanziaria che prevede sostanzialmente che la Stet ceda tutte le reti elettriche e la centrale elettrica di Canezza alla Set in cambio di azioni di quest’ultima. Stet diventa così una finanziaria. In proposito, la maggioranza delle civiche ha incontrato giovedì sera le minoranze per illustrare l’operazione.

In sala consiliare a spiegare, oltre al sindaco Roberto Oss Emer anche, e soprattutto, la presidente di Stet spa, Manuela Seraglio Forti che da qualche tempo è anche nel cda di Set. Se entro l’anno Stet perderà la gestione del gas con uno specifico bando della Provincia per la futura gestione, entro il 2029 anche la rete elettrica del Trentino andrà a un nuovo gestore con un bando di gara europeo.

In pratica Dolomiti Energia cerca di rafforzarsi acquisendo anche Stet per essere competitive nel bando del 2029. E Stet “sparisce” accontentandosi di gestire il ciclo dell’acqua e il teleriscaldamento.

Non poche le perplessità sorte tra la minoranza ma anche la maggioranza. Le civiche hanno visto la defezione di Francesco Franceschi che ha lasciato l’incontro esprimendo la propria totale contrarietà all’operazione e annunciando fin da subito che non l’approverà in sede consiliare (la seduta è prevista il prossimo 30 luglio, data ultima per approvare il provvedimento evitando di non perdere ulteriori soldi secondo quanto è stato detto dai relatori). Dalle minoranza sono emerse perplessità sull’operazione soprattutto da parte del Pd con Marina Taffara. Per lei si tratta «di un salto nel buio - ci ha detto ieri - in quanto da qui al 2029 cambieranno molte cose a livello europeo, nazionale e provinciale, viste le elezioni di mezzo».

«Non abbiamo espresso contrarietà - ha detto ancora - perché vogliamo prima approfondire l’argomento. Nell’esprime soddisfazione per essere stati interpellati con l’incontro di giovedì, siamo tuttavia perplessi per il metodo. Sono tre anni che va avanti la storia e ci hanno convocato solo ora. Comunque ci sono ancora molti aspetti da chiarire anche se ci hanno dato assicurazioni sul personale. Riteniamo, infatti, che Pergine (con il suo 74 per cento di quote di Stet) perderà in maniera consistente».

Meno perplessità sono state espresso dal Patt con Stefano Tomaselli e Claudio Angeli. Si erano incontrati il giorno prima con Rudy Oss (Patt e già ai vertici di Dolomiti Energia) che aveva illustrato loperazione assicurandosi in un certo modo l’appoggio. Del resto, Claudio Angeli da noi interpellator, ci ha appunto espresso «la necessita» di procedure con il provvedimento in quanto unica strada possibile da percorrere visto soprattutto il costo insostenibile delle alter soluzioni. Anche Walter Zanei (Upt) è sembrato su queste posizioni. Per Pergine, si tratta di una perdita che dovrebbe essere ricompensata in futuro stando alle dichiarazioni fatte.













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