Schianti di Alberé tutti venduti all’asta 

Tenna, successo oltre le previsioni per la vendita di venerdì. Il sindaco: «I lotti pagati più del prezzo di mercato della zona»


di Gianluca Filippi


TENNA. Ha fatto il botto l’asta per la vendita del legname della pineta dell’Alberé di Tenna, andata in assegnazione venerdì scorso alla Camera di Commercio di Trento, titolare – in forza di una convenzione con la Provincia – della commercializzazione del legname in collaborazione con gli enti proprietari. «Il rischio era che andasse deserta», commenta un sollevato Antonio Valentini, sindaco di Tenna, che aveva messo sul piatto 10.540 metri cubi di legname, frutto purtroppo della disastrosa tempesta dello scorso 29 ottobre.

Ebbene, rispetto al prezzo base di 25 euro al metro cubo, con 33,2 euro al metro cubo la ditta Massoni P. e M. Srl di Capannori (LU) si è aggiudicata l’asta, alla quale aveva partecipato anche la ditta Eurolegnami di Debortoli Fabrizio Srl di Novaledo, che aveva offerto 25,05 euro. Un plus di quasi il 33% che valorizza non poco una situazione che rischiava di diventare molto delicata. «I prezzi del legno nelle nostre zone viaggiano al di sotto dei 20 euro - afferma il primo cittadino di Tenna - quindi la nostra asta è stata molto fruttuosa. Siamo contenti».

I lotti interessati erano due: quello al Doss degli uccelli di quasi 8 mila metri cubi su una superficie di 22 ettari, e quello delle Villette Alberé Vallesele, di oltre 2,5 mila metri cubi. Il felice esito è anche frutto di un contesto molto favorevole: il legname è situato in una zona facile da raggiungere, pianeggiate e che già fin d’ora, visto il clima, consente di essere lavorato. Fra l’altro, il capitolato del Comune di Tenna, raccogliendo le richieste dei suoi cittadini, aveva previsto anche la formazione di 37 porzioni di legna di 40-50 quintali l’una. Un vantaggio ulteriore per la comunità.

Gli impegni presi dall’impresa assegnataria prevedono la conclusione dei lavori entro il mese di maggio. Quindi per allora la pineta sarà completamente liberata dalla ferita inferta nell’autunno scorso. Un esito assolutamente imprevedibile, posto che lo schianto aveva seriamente preoccupato amministrazione e visitatori della pineta sui tempi di recupero. Il timore era quello di lasciare le piante nel bosco con rischi infettivi per il resto della vegetazione.

Ora partirà la fase 2, anticipa il sindaco Valentini. «Insieme all’Ufficio distrettuale forestale di Pergine vogliamo aprire un tavolo di lavoro coinvolgendo la comunità di Tenna, per decidere cosa fare».

Nei fatti occorrerà capire se ripristinare la pineta con abeti, pini e larici che non sono del tutto autoctoni, oppure lasciare spazio alle latifoglie. Certamente in questo caso perderebbe buona parte del suo fascino. Inoltre, una scelta potrebbe anche essere quella di non ripristinare completamente la piantumazione, lasciando spazi liberi con altre destinazioni. La valorizzazione del biotopo è un altro tema, anche questo molto interessante. Di tutto questo si discuterà in un incontro pubblico che verrà fissato probabilmente per fine febbraio, primi di marzo.

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