L'INTERVISTA gianni beretta candidato sindaco di levico terme 

«Saremo ambiziosi ma restando concreti» 

Verso le elezioni. «Stop allo sfruttamento del territorio ma riqualificazione del centro storico ed edilizia abitativa a sostegno di chi ha meno possibilità. E via le automobili dall’area lago»


Franco Zadra


Levico terme. Candidato sindaco “H24”, Gianni Beretta, classe ’72, ha appena formalizzato le sue dimissioni dal Consorzio Levico in Centro, da lui guidato fin dalla sua fondazione con la sola interruzione per le precedenti amministrative del 2014, passando la presidenza del Consorzio dei commercianti a Efrem Filippi che questa volta non partecipa alla corsa al Municipio.

Il vostro programma elettorale in una frase?

«Programma ambizioso ma concreto. Guarda al futuro e vuole portare del bene a tutta la comunità. Realistico e concreto su quello che si può fare e non solamente un libro dei sogni».

Il protocollo concordato con la Provincia per l’attuale Municipio, l'ex cinema città, le vecchie scuole austroungariche e la Masera, è ancora valido o da ridiscutere in qualche suo aspetto?

«Il protocollo è ancora in vigore e va valutato a 360 gradi, perché impronta un cambiamento della città per i prossimi 30/50 anni. Deve essere valutato da tutta la cittadinanza, e il nostro impegno è di mantenere in piedi ciò che è realistico nel nostro metodo di lavoro di massima condivisione con i cittadini che sceglieranno eventuali modifiche migliorative del progetto».

Levico arriva a un milione di presenze turistiche all’anno, ma è ormai costellata di strutture ricettive dismesse e abbandonate. Nel vostro programma se ne parla?

«Abbiamo inserito il problema nel Prg dove non vogliamo sfruttamento del territorio, altri capannoni, grandi strutture che vadano a sfruttare il territorio, ma la riqualificazione del centro storico, dove le strutture ricettive non hanno bisogno di un cambio di destinazione d’uso, e degli hotel chiusi, rivitalizzandoli con l’edilizia abitativa a sostegno di chi ha meno possibilità, agevolando una riqualificazione per prime case o in un’ottica assistenziale».

Che significato date a una riqualificazione dell’area lago?

«È uno dei punti di forza della nostra città, un’area naturale per i levicensi di grande attrattiva per il turismo. Va giustamente infrastrutturata ma in maniera equilibrata. Vogliamo spostare da lì gran parte delle macchine rendendola una zona ciclo-pedonale godibile per le famiglie di Levico e per i turisti, con strutture a basso impatto e dei servizi ecocompatibili».

Come potrete supportare gli imprenditori che gestiscono o gestiranno il comparto termale, e il Grand Hotel?

«La giunta provinciale ha emanato un bando e il progetto della Levico Terme Spa che da 11 anni ha la gestione delle Terme, ora in attivo, con meno turisti ma avendo aumentato l’utenza trentina, prevede l’apertura 11 mesi all’anno con una ricaduta molto importante sul territorio. Il Grand Hotel, in accordo con la Provincia, dovrà svilupparsi in senso imprenditoriale e scolastico, trasformato in 4 stelle superior e trovando a livello internazionale un gestore in collaborazione con l’Istituto Tecnico Turistico che si vuole creare».

Nel caso dovesse interpretare un ruolo in minoranza, che carattere avrà la sua opposizione?

«La mia esperienza è stata solo di minoranza e ho sempre valutato le cose di volta in volta senza pregiudizio ideologico. Dirò di sì quando vedrò le cose è giusto farle per il bene del paese, dando dignità a tutte le proposte che verranno e a tutte le volontà di collaborare».

Pare che lo Statuto comunale contenga degli errori. Lo correggerete?

«Il Comune deve essere al servizio dei cittadini e non viceversa. Se lo Statuto, come potrebbe essere il Regolamento, l’Ufficio Tecnico, l’Ufficio per il Commercio, o qualsiasi altro aspetto dell’amministrazione, ha al suo interno delle problematiche, dobbiamo discuterne immediatamente con i nostri uffici, ma anche nel caso con gli uffici provinciali, e adeguarlo a quanto è giusto per i cittadini».

Valorizzazione della Vezzena e collegamento funiviario con gli altipiani sono obiettivi concreti?

«Il Comitato Avianova propone da tempo uno stato avanzato della progettazione di un collegamento del fondo valle con la Vezzena, ma anche di due Comunità, che darebbe la possibilità a una zona disagiata di avere un collegamento “green” con la ferrovia attraverso la funivia con dei risvolti importanti, sia sociali che turistici».

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