La “Memoria mineraria” va a caccia di premi nazionali 

L’iniziativa. Il progetto avviato dal Comune di Pergine e dall’Ecomuseo Argentario nel 2017 è stato selezionato tra i migliori a livello nazionale ammesso al quinto “Concorso Bonus Art”


Gianluca Filippi


Pergine. È in corso il mese dei Canopi, iniziativa del Comune di Pergine Valsugana realizzata in collaborazione con l’Ecomuseo Argentario. Al centro le storie e ai protagonisti dell’antico distretto minerario di Pergine, che nel 2017 aveva portato all’attivazione del progetto “Memoria mineraria. Fonti storiche per lo studio dell’antico Distretto minerario di Pergine”.

I risultati ottenuti sono stati così significativi che “Memoria mineraria” è stato selezionato tra i migliori progetti che parteciperanno alla quinta edizione del Concorso Art Bonus. Organizzata da Ales Spa in collaborazione con Promo PA Fondazione – LuBec, Lucca Beni Culturali, l’edizione 2020 vuole valorizzare la generosità dei promotori e finanziatori e far conoscere al grande pubblico quest’opportunità di sostegno al patrimonio culturale italiano. Sarà premiato il progetto finanziato attraverso l’Art Bonus più votato tra quelli selezionati sulla piattaforma www.concorsoartbonus.it. C’è tempo fino al 6 gennaio 2021. L’ente beneficiario e i mecenati del progetto vincitore riceveranno un riconoscimento simbolico.

Ma di che cosa si tratta? Cos’è “Memoria mineraria”? Tra il 2017 e il 2018 si è svolta un'attività sistematica di ricerca, censimento e raccolta di documenti e informazioni, resi disponibili a tutti gli interessati attraverso la realizzazione di un database on line, riguardante la documentazione relativa all’attività estrattiva svolta tra il XII e il XVIII secolo nel territorio dell’antico Distretto Minerario di Pergine. L’infaticabile lavoro di ricerca e divulgazione ha consentito di realizzare un super-fondo archivistico virtuale con oltre 470 documenti, a cui ha fatto da epilogo una giornata di studi nel dicembre 2018.

Tra l’altro, il progetto ha avuto un proseguo nel novembre scorso con la partenza della fase 2, grazie alla partecipazione della Comunità Alta Valsugana e Bersntol, il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trento, l’Istituto culturale mòcheno/Bersntoler Kulturinstitut, la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia Autonoma di Trento e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. Questa fase della ricerca si pone l’obiettivo di ampliare lo spettro dell’indagine anche agli istituti d’Oltralpe, focalizzando l’attenzione su un patrimonio documentario quasi totalmente inedito e sconosciuto nel campo della ricerca storica di area nord e trans-alpina.

Questi nuovi documenti sono conservati presso il Tiroler Landesarchiv di Innsbruck ma provengono per gran parte dall’archivio del Giudizio minerario/montanistico con sede in Pergine (Berggericht Persen), probabilmente trasferito nella città austriaca nella seconda metà dell’Ottocento. Le carte, pur riguardando in modo specifico sia l’attività mineraria in area trentina, sia i molti aspetti ad essa correlati su un periodo di oltre tre secoli (1500-1855), rivestono un forte interesse anche extra-provinciale.

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