La cimice asiatica ha fatto la comparsa nei campi perginesi 

La presenza è stata individuata da Luigino Laner presidente dell’Agro Irriguo: è massimo allarme per chi coltiva le mele



PERGINE. Allarme tra i frutticoltori della piana perginese. In particolare per quelli che trattano mele. In questi giorni è stata accertata la presenza della “cimice asiatica”, una delle tante specie della cimice, ma solo che è più micidiale delle altre e soprattutto per le mele. Punge il frutto, provoca un punto rosso e una leggera depressione sotto la buccia. Così il frutto è andato. Il fatto è che si propaga velocemente. Per ogni cimice, due generazioni e poi sverna da adulto. Ad individuarla in questi giorni, è stato Luigino Laner, frutticoltore perginese, presidente dell’Agro Irriguo perginese che ha immediatamente avvertito (inviando foto e descrizione) il Centro di consulenza di Lana (in Alto Adige). Ma anche la Fondazione Edmund Mach dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige è interessato.

La cimice asiatica si differenzia dalle altre cimici per il colore grigiastro, non puzza, ha la pancia bianca con puntini gialli. A quanto pare le misure per combattere la sua opera di distruzione sono pochissime. «Solo i teli anti insetti avrebbero qualche effetto nel senso che tengono lontane le cimici», spiega al Trentino Laner, che attende tuttavia qualche indicazione. «In pratica, ai teli antigrandine occorre applicare i teli anti insetti per fare in modo che le cimici non possano entrare e quindi aggredire i frutti», aggiunge. Un nuovo pericolo potrebbe quindi incombere sulla produzione locale di mele e per questo i coltivatori sono molto preoccupati.

L’insetto per la verità non è nuovo in Trentino. Ne sono già da tempo, stati segnalati a sud di Trento, nelle campagne di Mattarello, nelle campagne di Laives in Alto Adige, per non parlare poi del Veneto e del Friuli, dove si parla di interi ettari di piante di mele abbandonato l’estate scorso perché colpite dalla cimice asiatica. Sarebbe più micidiale della Drosophila e appunto avrebbe meno possibilità di essere debellata.

Per il momento l’”avvistamento” di Luigino Laner, sembra essere il primo ufficialmente segnalato. A questo punto l’appello ai frutticoltori della zona è quello di fare molta attenzione: se si individuano cimici, valutarle bene, esaminarle e bloccarle in modo che non vadano i giro. (r.g.)













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