L’emozione di Roberto Oss Emer e una minoranza già spaccata in due 

In municipio. Il sindaco ha prestato giuramento con la voce spezzata e con gli occhi umidi: «Sono qui da sette anni, ma è come fosse il primo giorno. Ci attendono grandi responsabilità». Per l’elezione di presidente e vice del consiglio Polo Civico Autonomista e SìAmo Pergine si votano contro


Paolo Silvestri


Pergine. Emozioni e formalità. Il primo consiglio comunale s’è diviso tra questi due poli opposti. L’emozione di Roberto Oss Emer nel momento di prestare giuramento e le formalità rituali che caratterizzano la prima seduta del consiglio scivolato via tra convalida degli eletti ed elezione di presidente e vice del consesso comunale, e discorsi e designazione da parte del sindaco. Momenti diametralmente opposti per metà inattesi. Ovviamente perr la voce spezzata, gli occhi umidi e il respiro che l’emozione ha reso irregolare di Oss Emer. «Sono stato su questo banco per sette anni, ma oggi è come fosse il primo. E’ una grande responsabilità quella che ci attende», ha detto. E questo dopo che la formalità della sua convalida e quella dei consiglieri erano state espletate. E all’inizio del discorso d’insediamento (che riportiamo sotto) e della comunicazione senza sorprese della composizione della giunta e delle deleghe assegnate ai sei assessori e a un consigliere delegato (Mauro Gretter). Senza sorprese anche se Oss Emer ha citato la volontà di Daniela Casagrande di essere semplice consigliere: una cosa impossibile senza la necessità che il sindaco lo spiegasse.

E allora dentro in giunta, appunto, Daniela Casagrande, che sarà vicesindaco, perché «in questi anni ha lavorato molto, ha lavorato bene, sempre presente, sempre disponibile soprattutto in un settore molto delicato come quello delle problematiche sociali»; Franco Demozzi, «anche lui è sempre stato in prima linea, il suo lavoro è stato apprezzato sia dai cittadini che dalle associazioni»; Massimo Negriolli, per «l’equilibrio, la sua sensibilità e disponibilità nei confronti dei professionisti e la sua competenza preziosa per amministrazione e cittadini»; Elisa Bortolamedi, per «la sua precisa preparazione in merito, la sua professionalità e le sue competenze in campo lavorativo»; Carlo Pintarelli, unico al quale sono rimaste le medesime competenze; e Morgan Betti, «new entry in giunta dopo cinque anni da consigliere durante i quali ha fatto le necessarie esperienze».

Quanto alle votazioni tutto scontato con un segnale chiaro per il futuro della minoranza. Il presidente del consiglio sarà Renato Nisco al quale il Polo Civico Autonomista aveva messo in contrapposizione Stefano Tomaselli del Patt proposto dalla collega di partito Roberta Bergamo. Nisco che ha preso i 14 voti della maggioranza (assente giustificato Pierluigi Andreaus) e i 2 di Pd e Europa Verde, per Tomaselli solo i 5 del Polo. Per la vicepresidente Marina Taffara ha proposto Giuseppe Facchini. Nessuna controproposta, ma per lui 5 schede bianche, facile intuire, da parte del Polo Civico Autonomista.













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