il fenomeno

In Trentino è esplosa la “sassomania”: il gioco attira sempre più partecipanti

Dopo Lavis e Arco adesso anche a Pergine ed Ala  ci si è fatti contagiare. Le regole sono semplici: dopo aver decorato il proprio sasso lo si abbandona da qualche parte nella speranza che qualcuno lo trovi


Daniele Peretti


PERGINE. E’ “sassomania” in molte zone del Trentino: c'è chi li dipinge, chi li cerca e chi li trova. Insomma, un gioco per bambini e adulti che ormai non conosce confini. Ed allora capita girando per piazze, vie, ma anche sentieri di montagna di trovare, nei posti più disparati, dei sassi colorati. Pitturati per l’esattezza. Ce ne sono a migliaia sparsi su tutto il territorio nazionale. Li vedi, li raccogli e sorridi. Già, perché questa specie di catena è nata grossomodo un paio di anni fa e si chiama appunto “Un sasso per sorridere”.

Una pagina Facebook dedicata che conta più di 50 mila followers, con oltre mille messaggi al giorno e in crescita di circa 800 unità a settimana. Un movimento in costante crescita che, forse anche grazie alla quarantena, regala davvero sorrisi a grandi e piccini. Un'idea grandiosa con un prodotto gratuito. Un semplice sasso, alcuni colori, qualche minuto da dedicargli e il gioco è fatto.

Il funzionamento è semplice, dopo aver decorato il proprio sasso lo si abbandona da qualche parte nella speranza che qualcuno lo trovi. Non dev'essere né troppo visibile e nemmeno troppo nascosto, un posto “simpatico” è l’ideale. La speranza è quella di farlo scoprire e se questo accade il successo è garantito. Chi lo troverà non dovrà far altro che registrarsi alla Pagina FB e dichiarare il ritrovamento. Chi riconoscerà la propria creatura si farà avanti. Un sistema semplice per scatenare la fantasia, l'arte e per conoscere nuove persone. Alcuni ne fanno la raccolta, altri li liberano nuovamente e altri ancora li modificano.

Da qualche giorno, la zona di Pergine (era già successo a Lavis un paio di mesi fa e anche ad Arco e poi ad Ala), sta vivendo un nuovo “focolaio” di questa simpatica iniziativa e la fantasia dei bambini si è ravvivata. Ne trovano uno, ne colorano cinque. In poco tempo si raddoppiano gli avvistamenti e la zona si allarga. E’ quasi un virus, ma benigno, che strappa sorrisi e non necessita di alcuna cura o vaccino. In alcuni casi ci si trova di fronte a vere e proprie opere d’arte. Noi, ne abbiamo trovato uno, ed abbiamo sorriso. In questo periodo male non fa. 













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