«In settembre materne aperte per tutti i bimbi» 

La protesta. I genitori del Comitato di gestione delle scuole d’infanzia di Pergine e Roncogno scrivono a Provincia, Comune e Asif: «Ogni bambino ha diritto all’educazione e alla socialità»



Pergine. Una richiesta urgente di riapertura delle scuole d’infanzia. A chiederlo sono i genitori del Comitato di gestione delle scuole di Pergine e di Roncogno. E lo fanno con una lettera indirizzata alla Provincia (presidente della giunta Maurizio Fugatti e assessore Mirko Bisesti, e ai dirigenti di settore Roberto Ceccato e Giovanni Ceschi) e al Garante dei minori Fabio Biasi, ma anche al Comune (sindaco Roberto Oss Emer, vicesindaco Casagrande Daniela e assessore Elisa Bortolamedi) e all’Asif Chimelli.

Il punto

«Siamo genitori – scrivono - che si sono trovati ad affrontare, come tutti, un’esperienza molto particolare negli ultimi mesi. Siamo mamme e papà ai quali negli ultimi tempi è stato chiesto di fungere da pedagogisti, insegnanti ed educatori. Siamo persone che si sono trovate a dedicarsi a tempo pieno ai loro figli a discapito anche del proprio lavoro. Siamo genitori che credono nel progetto educativo studiato ad hoc per i loro figli, in un contesto fatto di apprendimento e relazioni, perché la scuola per noi non è un mero parcheggio, ma un luogo dove i nostri figli tessono relazioni, scoprono e si scoprono. Il tempo che abbiamo vissuto è stato davvero complesso e abbiamo provato in tutti modi a sfruttarlo per riscoprire il piacere di una relazione educativa più intensa che in situazioni normali poteva essere di difficile realizzazione, ma ciò che è mancato è stata la relazione tra pari, e questa relazione non può essere sostituita da nessun altro. I bambini hanno bisogno di corpo, di prossimità, di gioco condiviso, tutte dimensioni che fanno parte della loro esperienza scolastica».

Il problema

Quindi proseguono puntualizzano che «la riapertura del 18 giugno ha permesso l’accesso al servizio educativo a meno della metà dei bambini iscritti e ammessi per settembre 2020 e senza dare il tempo materiale all’ente gestore e agli educatori di riorganizzare con doverosa attenzione un progetto educativo di qualità. La nostra richiesta è che la fascia dei bambini della scuola dell’infanzia venga presa in considerazione, venga tutelata e venga portata seriamente alla vostra attenzione, perché non possiamo accettare che alla maggioranza dei nostri bimbi, gli adulti del domani, venga negato il diritto all’educazione e alla socialità».

La richiesta

E quindi sottolineano che «ciò che pretendiamo è che venga attuata e divulgata in tempi brevi una programmazione condivisa e che vengano stanziate le necessarie risorse economiche affinché tutti i bambini iscritti e ammessi abbiano, a settembre 2020, la possibilità di accedere alla scuola dell’infanzia che, ribadiamo, riveste un ruolo fondamentale nel processo di maturazione e crescita dei bambini e delle bambine dal punto di vista cognitivo, sociale ed emotivo. Non siamo medici e non spetta a noi fare congetture sull’evoluzione della pandemia, ma ci aspettiamo che sia previsto un piano alternativo nel caso in cui il protocollo sanitario rimanga quello in vigore. Avete il potere, ma soprattutto il dovere, di attivarvi sin da subito, affinché vengano stanziati fondi; avete la responsabilità di impiegare le risorse pubbliche per la rivalutazione, ristrutturazione e risanamento di ulteriori spazi comunali idonei e per garantire il personale necessario alla gestione del servizio».













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