Il virus cancella la querelle: il municipio rimane lì dov’è 

Levico Terme. Lo spostamento un anno fa era stato al centro della campagna elettorale, poi oggetto di petizioni e richieste di referendum popolari, ma ora niente soldi e stop a ogni progetto


BEPPE CASTRO


Levico terme. L’emergenza Coronavirus blocca il progetto del trasferimento della sede comunale da via Marconi a via Dante nei locali dell’ex Cinema Città. Anzi più che fermarlo il virus lo cancella definitivamente visto che mancheranno i finanziamenti pubblici per le note difficoltà economiche che lascia sul territorio trentino il Covid 19.

Capitolo chiuso

Il sindaco Gianni Beretta laconicamente issa bandiera bianca: «Il progetto era molto valido visto che avrebbe permesso di avere in una sola sede i nostri due uffici comunali. Sarebbe stato un nuovo municipio nel cuore della nostra cittadina che avrebbe riqualificato la via Dante e la via Garibaldi. Inoltre avrebbe dovuto ospitare anche una nuova biblioteca di moderna concezione e una sala pubblica multiuso e multimediale dove fare spettacoli e concerti. Insomma un vero polo culturale costruito e gestito secondo criteri di risparmio energetico e sostenibilità. Purtroppo l'emergenza coronavirus, oltre che a minare l'intero sistema economico di Levico Terme, ha praticamente fatto sfumare la realizzazione di questa opera che avrebbe dato slancio al nostro centro storico. Vorrà dire che per lungo tempo la casa comunale resterà sempre quella di via Marconi».

Una lunga battaglia

La scelta della nuova sede del municipio è stato uno dei cavalli di battaglia, alle scorse elezioni amministrative, degli schieramenti politici che hanno dedicato ampio spazio nel loro programma elettorale. La vittoria al ballottaggio lo scorso 9 giugno di Gianni Beretta su Tommaso Acler per pochi voti, ha lasciato aperta la questione che ha diviso la comunità. Addirittura è stato portato avanti dal Comitato Levicense per il referendum un quesito referendario con i promotori che si dichiaravano contrari al progetto del trasferimento degli uffici comunali nell’ex Cinema Città. La Lega, che ha sostenuto Acler, presentò più di una mozione in cui si oppose con forza alla decisione dell’amministrazione comunale di utilizzare l’edificio confinante con via Garibaldi come sede comunale. Il consigliere del Carroccio Cristian Libardi invitò l’amministrazione a rivalutare la realizzazione del municipio nell’ex cinema di via Dante e a pianificare, di concerto con la Provincia, un nuovo accordo che prevedesse il trasferimento dell’attuale sede del municipio di via Marconi nell’edificio dell’ex scuole elementari con la contestuale trasformazione dell’ex cinema in un polo culturale.

Il primo passo

Nella complessa vicenda era entrato a piedi uniti anche l’ex commissario straordinario Marino Simoni che aveva deliberato la variante al Prg, denominata “Variante ex Cinema - nuovo municipio”, per aggiornamento del Piano generale di tutela degli insediamenti storici. La variante si era basata sull’accordo del 2016 tra Provincia, Patrimonio del Trentino spa e il Comune di Levico finalizzato alla riqualificazione urbanistica dei compendi ex cinema, Masera e polo scolastico. La posizione della Lega Salvini Trentino, aveva trovato anche la condivisione di una parte di cittadini non contenti di veder trasferiti gli uffici comunali in zona centrale. Molti residenti, infatti, si erano lamentati l’insorgenza di possibili disagi di viabilità e di parcheggi con il conseguente aggravamento sulla vita quotidiana di cittadini e turisti.

Il degrado rimarrà

Resta di fatto che i locali del vecchio cinema di Levico acquisiti dall'amministrazione numerosi anni fa, dopo vari travagli, estenuanti trattative con i proprietari e cause, resteranno per lungo tempo in stato di degrado. Molto probabilmente in futuro, per la riqualificazione dell’ampia struttura di via Dante, ci sarà anche la piena condivisione delle forze politiche visto che si tratta di una decisione importante per i cittadini di Levico.













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