La presentazione 

Il fumettista Simone Delladio si racconta

Pergine. Un ragazzino che a scuola aveva imparato ad ascoltare la lezione e nello stesso tempo disegnare. Perché Simone Delladio ha sempre disegnato fin da bambino e la testimonianza dell’insegnante...



Pergine. Un ragazzino che a scuola aveva imparato ad ascoltare la lezione e nello stesso tempo disegnare. Perché Simone Delladio ha sempre disegnato fin da bambino e la testimonianza dell’insegnante Anna Conte (vedova del pittore Luigi Sensi) è stata tutta in questo senso nel corso di un pomeriggio di presentazione del giovane artista perginese. L’entrata in scena dell’insegnante è stato l’evento più significativo del momento organizzato per commentare la vita artistica del giovane Simone (39 anni) per la prima volta a contatto con la sua comunità. Le sue parole sono state la dimostrazione che Simone era “nato con la matita in mano” e questa sua passione lo avrebbe portato appunto a lavorare per l’editore Bonelli, il massimo che un fumettista può aspirare in Italia. «E ho scelto l’horror con “Dampyr” il fumetto mensile sui pirati: sono 96 pagine per le quali impiego 16 mesi. Perché dietro a una semplice vignetta c’è tanto lavoro e una pazienza certosina, compreso lo studio del personaggio, l’ambiente, la storia, il contesto. E solo pochi lo sanno», ha detto.

Tutto questo è stato raccontato da Simone davanti a un centinaio di persone letteralmente accorse per ascoltare cosa aveva da dire sulla propria professione, un perginese che ha fatto strada grazie al sostegno di papà e mamma (anche quest’ultima è intervenuta, mostrando molto orgoglio) per gli studi, per i corsi anche fuori regione. L’iniziativa è da ascrivere all’Auser Pergine (con Armando Pergher presidente, che ha portato un breve saluto) in collaborazione con il Museo della Scuola. E Lino Beber a condurre l’evento con la sua tradizionale verve, facendo parlare l’ospite insieme alla compagna e collega di lavoro Laura Spinelli. Ne è nato anche uno spaccato perginese con Simone entusiasta per la componente artistica della comunità dove è nato, cresciuto e vissuto. Simone lavora a casa e alterna l’elaborazione di “Dampyr” ai suoi hobby , all’intesa (anche sul lavoro) con Laura con la quale divide vari progetti. Ed è entusiasta di Dante e della Divina Commedia: «La leggo e la rileggo perché nasconde moltissime cose, insieme ai classici che sono fonte per il mio lavoro, la mia fantasia». R.G.













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