Due mostre interessanti danno luce ai Mercatini 

A Palazzo Hippoliti. I visitatori sono attirati dalla trentina di presepi provenienti dal Trentino e dall’estero. Inaugurata anche l’esposizione di minerali realizzata da Zampedri e da Oss Pegorar


ROBERTO GEROLA


Pergine. L’aspetto culturale dei Mercatini di Natale organizzati in centro storico dal Copi, ha preso sopravvento con ieri rispetto a quello seppur importante, del commercio. Tre le iniziative messe in campo e che rimarranno una costante della manifestazione fino al 6 gennaio, sono rappresentate da due mostre nelle sale di Palazzo Hippoliti. Sono state aperte nel pomeriggio in rapida successione. La mostra dei presepi è proposta dalla sezione perginese dell’Associazione Italiana presepi e offre ai visitatori una panorami di “pezzi” artistici (sono una trentina) molto interessanti provenienti dal Trentino, dal Perginese, dall’estero. Sono frutto di una ricerca eseguita dall’associazione guidata da Anna Toller e affiancata da alcuni collaboratori (come Gabriella Fontanari). Altrettanto si può dire dell’esposizione di cartoline, biglietti, letterine ispirate al Natale con le tradizionali riproduzioni di disegni (presepi, re magi, bambinelli eccetera): sono circa 250 e risalgono ai primi anni in cui si usavano e la loro evoluzione nel tempo. Sono “storici” e mostrano un aspetto natalizio molto differente rispetto ai giorni nostri.

I “Piccoli Cantori”

L’inaugurazione è avvenuta davanti una folla di visitatori che hanno anche apprezzato il tradizionale concerto dei Piccoli Cantori della scuola musicale. All’iniziativa ha partecipato anche la Comunità terapeutica e la Coop Cs4 e naturalmente Nadia Delugan (responsabile del Copi) con Maurizio Zanei. Presente anche il presidente del consiglio provinciale Roberto Paccher che ha sottolineato il valore e l’importanza del presepe come testimonianza delle radici cristiane del Trentino, complimentandosi poi con gli organizzatori per il prezioso materiale esposto e l’impegno dimostrato.

Il geode di Dolomia e quarzo

Pochi minuti dopo, apertura della mostra di minerali nella vicina sala. Realizzata grazie alla fantasia di Sandro Zampedri e Diego Oss Pegorar, troneggia nella sala un enorme geode di Dolomia e quarzo proveniente dalle Alpi Orobiche ed esposto anche a Monaco, protetto da figure minerarie (canopo, fuochino eccetera) realizzate in plexiglass da Sandro Zampedri. Sui tavoli e nelle vetrinette, attrezzi minerari di un tempo, manichini interpreti dei lavoratori in miniera, molte lampade in uso ai minatori e soprattutto moltissimi minerali provenienti da miniere del Trentino, del Perginese, della Valle dei Mòcheni, ma anche di Vetriolo e Cinquevalli, Vignola e quindi minerali come calciti, quarzi, fluoriti eccetera. Completano l’esposizione alcune foto di vecchi minatori, una storica divisa (per le feste religiose) e un capitello con la statua dedicata a Santa Barbara.

Infine, in piazza Municipio, è stato collocato sotto il grande albero un presepe stilizzato in plexiglass, illuminato. Il pomeriggio è stato quindi molto intenso come nuove proposte per arricchire l’edizione 2019 dei Mercatini che si riconferma improntato all’attività minerario che fino al secolo scorso, ma soprattutto a partire dal 1500, era molto importante a Pergine, per l’aspetto economico ma anche con molte ricadute sul sociale.













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