Con Comune e Amnu il servizio funerario è pubblico da 50 anni 

Fu decisa nel luglio 1968 l’istituzione dell’ufficio dedicato ora esteso ad altri 3 municipi. I ricordi del primo dipendente


di Roberto Gerola


PERGINE. A distanza di mezzo secolo, i servizi funerari a Pergine hanno raggiunto una copertura che si aggira sull’85%. Risale, infatti, al luglio del 1968 la delibera consiliare con la quale il Comune decideva di operare in proprio per quanto riguardava i funerali e le sepolture. Il servizio si è naturalmente evoluto e ormai da anni, svolge un’azione “completa”. Inoltre, se si parla di servizi funebri svolti sempre con la formula “in-house” dai Comuni soci di Amnu spa, alla quale il servizio fa riferimento, nei centri vicini, la percentuale raggiunge in taluni casi il 100% o quasi.

Si parla naturalmente di un servizio dagli aspetti molto delicati, da effettuare con particolare discrezione e in questo senso sono le considerazioni espresse, in occasione del 50°, dal presidente di Amnu, Alessandro Dolfi. Tra le altre considerazioni, anche espressioni relative agli apprezzamenti da parte dei familiari dei defunti che non sono poca cosa proprio per il tipo di servizio. Annuncia poi che «da qualche settimana, a capo del servizio c’è un nuovo coordinatore. Si tratta di Bruno Fedrizzi che per altro si occupa da anni del settore». Ora, il servizio viene svolto anche per Baselga di Piné, Tenna, e Sant’Orsola; in parte anche per Calceranica e Caldonazzo. In questo settore, Amnu fornisce un servizio completo: memorie, cofani, tipi di sepoltura, cremazione eccetera. Anche la sede è stata adeguata alle esigenze. Prima ha po’ girovagato: ex sede pompieri dietro alla filanda, vicino al cimitero. Recenti interventi (dopo il trasferimento degli uffici relativi ai rifiuti) hanno cambiato aspetto ai locali nella sede di viale dell’Industria, rendendoli adeguati alle circostanze. «La nostra funzione - conclude il presidente Dolfi - è quella di calmierare i costi del servizio».

Ma c’è un personaggio a Pergine che può raccontare la storia dei primi passi del servizio funebre a Pergine. Si tratta di Giorgio Casagrande, classe 1943, che è stato il primo assunto (gennaio 1969). Nell’iniziare il servizio, il Comune di Pergine aveva “incamerato” un’attività privata: era svolta da Silvio Fontanari. Appunto insieme a Giorgio Casagrande svolgevano (da soli) il servizio, con, per un certo periodo, anche quello relativo al trasporto infermi. Con la scomparsa di Silvio Fontanari, Giorgio Casagrande divenne responsabile del servizio e rimase tale fino al 1997, quando andò in pensione. «Ricordo che le bare si facevano in falegnameria, di volta in volta - ci raccontava ieri - e anche le memorie era stampate dalla tipografia Torgler e poi Froner. Il primo carro funebre, ricorda ancora, era nero con gli interni rossi, una Fiat 1400. Facevamo tutto noi a parte scavare le fosse a mano per le quali c’era un addetto».













Scuola & Ricerca

In primo piano