Acquedotto, galleria in sicurezza 

Stet investirà 200 mila euro al Busneck: nuova illuminazione, impianto radio e controllo dell’aria


di Roberto Gerola


PERGINE. Con un investimento di oltre 200 mila euro, Stet spa mette mano alla galleria principale che fa parte dell’opera di presa dell’acquedotto al Busneck. In sostanza, è da qui che vengono poi servite le utenze di Pergine centro insieme a quelle delle frazioni integrando anche opere di presa locali. Si tratta di un intervento per la messa a norma della galleria costruita nei primi anni 80 con l’opera di presa che “pesca” nella falda freatica del Fersina e che si rifà al primo acquedotto costruito per l’allora manicomio e che risale quindi alla seconda metà del 1800. Nei primi anni ’80 venne effettuata una serie di studi interessando i geologi (e tra questi anche Renzo Anderle, poi sindaco di Pergine, ma a quei tempi tecnico della Provincia) con l’obiettivo di individuare la miglior soluzione per migliorare e potenziare l’opera di presa e di conseguenza l’intera rete dell’acquedotto. Così venne costruita con mezzo miliardo di lire l’attuale galleria al Busneck.

È lunga circa 650 metri e contiene tutta una serie di attrezzature e impianti che servono alla gestione dell’acqua captata e alla sua distribuzione. Un entrata è dove è stato realizzato il manufatto a nord di Zivignago, l’altra attraversa il torrente Fersina subito a monte del Croz del Cius. C’è una parte iniziale della galleria (la più recente) dove sono installate le apparecchiature di trattamento dell’acqua (biossido di cloro e mineralizzazione) e un successivo tunnel (il più datato) che si prolunga per circa 500 metri (verso nord) per poi dividersi in due rami: sulla sinistra una galleria di circa 70 metri che si inoltra verso gli spilloni, mentre sulla destra si inoltra in pendenza verso il torrente Fersina. Alla fine di questa galleria c’è un’uscita che può essere raggiunta superando con un guado il torrente Fersina.

L’intervento in corso prevede l’installazione delle più moderne apparecchiature tecnologiche e nel contempo la messa in sicurezza della parte interna. Si parla di nuovo impianto elettrico a bassa tensione, nuovo impianto di illuminazione, impianto radio di sicurezza, posa in opera di due telecamere, impianto di controllo dell’aria (quantità di ossigeno), ventilatori, controllo di presenze in galleria, controllo di funzionamento (eventuali telecomandi per le pompe di innesco dei pozzi). L’intervento sarà completato dalla posa in opera di un corrimano per garantire la sicurezza nel passaggio nella parte più disagevole.

Ma anche il nuovo impianto elettrico avrà quegli accorgimenti necessari per evitare il deteriorarsi causa infiltrazioni o umidità. Per questo, nella relazione che accompagna i lavori si fa riferimento alle tecnologie più avanzate e comprendono anche quelle attrezzature necessarie per il controllo dall’esterno della situazione dentro la galleria e nello stesso tempo anche quelle per permettere il collegamento audio tra i tecnici dentro la galleria, compreso il sistema di lancio allarme, anche direttamente nella sede di Stet. In ogni modo, gli interventi manuali dentro la galleria saranno minimo e “occasionali” grazie appunto alle nuove apparecchiature. Di conseguenza, si parla di costi d’esercizio ridotti alla sola manutenzione ordinaria.

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