le reazioni

Orsi trentini all’estero? Si riaccende lo scontro con gli animalisti

Il ministero parla di «esemplari problematici», Fugatti degli «orsi in eccesso». Enpa e Lav: "Trasferimento impraticabile"



TRENTO. Si riaccende lo scontro sull’ipotesi di trasferimento all’estero degli orsi trentini dopo il vertice di oggi (31 maggio) al ministero dell’ambiente con il governatore Maurizio Fugatti. 

Il ministero «provvederà, già nei prossimi giorni, ad attivare tutti i canali diplomatici necessari per richiedere la disponibilità ad ospitare gli orsi problematici presso strutture straniere», scrive il Ministero guidato da Pichetto Fratin in una nota al termine dell’incontro.

Ma per Fugatti l’intervento riguarderà gli «orsi in eccesso», ben altra cosa (e numeri) rispetto agli esemplari problematici.

Non si fanno attendere le reazioni degli animalisti. 

"Deportare all'estero gli orsi cosiddetti in eccesso del Trentino è una misura crudele e impraticabile perché, anche senza voler considerare le conseguenze traumatiche del trasferimento di massa, gli animali potrebbero essere accolti da Paesi nei quali la caccia ai plantigradi è autorizzata. Paesi che, dunque, non garantirebbero il medesimo status di protezione del nostro", scrive l'Ente nazionale protezione animali (Enpa), chiedendo di riattivare il tavolo di confronto con le associazioni. "Da quanto scrive il ministero, non si comprende se il provvedimento dovrebbe interessare l'intera popolazione ursina del trentino, o una parte significativa di essa, oppure se esso si riferisca soltanto agli esemplari definiti problematici. Nel qual caso non è dato capire come il ministero e la Provincia di Trento possano anche solo pensare di poter attuare uno screening di massa, distinguendo gli esemplari 'tranquilli' da quelli ritenuti appunto 'problematici'. Quello relativo alla presunta problematicità, di un orso come di qualsiasi altra specie animale, è un concetto vago, fuorviante, ingannevole, che ben si presta a manipolazioni", conclude l'ente, affermando che il "piano annunciato del Ministero fa acqua da tutte le parti".

«Chiediamo chiarezza. Cosa significa “esemplari in eccesso” e perché a questo tavolo di confronto non sono state invitate le associazioni che lavorano per la tutela degli animali?», commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. Senza dubbio meglio il trasferimento dell’abbattimento, tuttavia vi sono ancora nodi da sciogliere. Siamo disponibili a confrontarci con tutte le istituzioni in campo per la salvezza e il benessere degli orsi del Trentino e aspettiamo un riscontro del Ministero sui dodici punti formalizzati dopo il “tavolo tecnico” e sulla nostra proposta di trasferimento nel Santuario Liberarty Bear Sanctuary Zărneşti gestito dall’associazione Millions of Friends, lega membro di Oipa International».

Nei prossimi giorni l’Oipa depositerà al Tar ulteriore documentazione a sostegno dell’ipotesi trasferimento, come richiesto in udienza.

Per la Lav il Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin "ricicla una notizia già annunciata lo scorso 21 aprile, quando aveva comunicato al Presidente Fugatti che avrebbe contattato altri Paesi per trovare altre aree dove spostare gli orsi considerati - non si sa da chi e come - “in eccesso”. E noi ripetiamo quanto la comunità scientifica aveva già dichiarato a suo tempo, bollando questa iniziativa come inattuabile sia dal punto di vista economico, sia da quello pratico".  

Intanto la Provincia in una nota chiarisce che "Non c'è alcuna evidenza della presenza di orsi nel Trentino orientale", smentendo le notizie che circolano sui social relative all'istallazione cartelli con le regole di comportamento da adottare nelle zone frequentate dai plantigradi sulla sinistra Adige.













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