ville d’anaunia - convocato per giovedì 

Un intero consiglio sulla bonifica Splazoi  

VILLE D’ANAUNIA. Dopo la deliberazione revocata la scorsa settimana “in autotutela” (per evitare ricorsi di incompatibilità tra i consiglieri votanti) e quindi riapprovata a maggioranza (senza i...



VILLE D’ANAUNIA. Dopo la deliberazione revocata la scorsa settimana “in autotutela” (per evitare ricorsi di incompatibilità tra i consiglieri votanti) e quindi riapprovata a maggioranza (senza i consiglieri in odore di possibile conflitto d’interessi), torna in consiglio comunale il progetto di bonifica (esbosco) nella zona “Splazoi” – Val Granda in comune catastale di Tuenno e di Tassullo II°, avviato dal Consorzio di miglioramento fondiario di Tuenno.

La seduta, convocata con procedura d’urgenza, è in programma giovedì alle 18 a Palazzo Pilati di Tassullo (sede normale delle riunioni consiliari) e sarà interamente dedicata a questo tema.

L’ordine del giorno prevede in apertura le comunicazioni del presidente del consiglio comunale, Giuseppe Mendini e quindi la presentazione, con presa d’atto formale, delle 413 firme raccolte dalla petizione “Difendiamo il valore del bosco e del paesaggio" del comitato “Bosco Ville d'Anaunia”, depositate in Comune a fine novembre dello scorso anno.

Seguirà l’interrogazione relative alle spese che dovrà sostenere il Comune di Ville d'Anaunia riguardo i citati lavori di bonifica (esbosco) nella zona Valgranda presentata dai consiglieri di minoranza Rolando Valentini, Giuseppe Mendini e Marcella Odorizzi.

Ultimo punto in programma l’autorizzazione al rilascio del parere di conformità urbanistica “in deroga” al progetto di bonifica, richiesta presentata da Danilo Zanini per conto del Cmf di Tuenno.

Tornando all’interrogazione, i firmatari mettono nel mirino i costi che l’amministrazione comunale dovrà sostenere per questa iniziativa chiedendone l’entità e in quale modo verranno reperite le risorse necessarie. Infatti - sostengono i tre firmatari – non è mai pervenuto in consiglio comunale un documento ufficiale dal quale si possa desumere l’eventuale impegno di spesa che il Comune sarà tenuto a sostenere per la realizzazione di tale intervento. “Un progetto che – sottolineano – di fatto va oltre le specifiche competenze attribuite all’Ente comunale in termini di mandato Istituzionale”. Non manca nelle permesse dell’interrogazione il riferimento al fatto che i terreni di proprietà comunale coinvolti dal progetto “fanno parte del patrimonio pubblico e hanno forte valore pubblico sotto vari profili: ambientale, faunistico, paesaggistico, economico, estendendo tale valenza su parte dei terreni ai diritti di uso civico”. L’interrogazione esprime quindi una forte preoccupazione relativa al fatto che, con questa iniziativa il Comune viene trascinato in un ginepraio attraverso “un metodo operativo poco attento alle canoniche e basilari modalità di gestione dei procedimenti pubblici”. A questo proposito si citano due situazioni: la prima riguarda la proposta di delibera relativa all’adesione al progetto in questione con un parere negativo da parte dei responsabili tecnici, la seconda in occasione dell’approvazione della delibera consigliare n° 59 di data 29 novembre 2018 che è stata ritirata la scorsa settimana in autotutela in quanto votata da diretti interessati al progetto.

“Conosciamo – concludono gli interroganti - l’alta professionalità dei responsabili degli uffici comunali, ma siamo preoccupati anche del fatto che questa iniziativa possa creare tensioni e irrigidimenti all’interno degli uffici, oltre che impegnare tempo e risorse che a nostro avviso dovrebbero essere spese nei molti progetti di interesse pubblico che attendono di essere portati avanti”. (g.e.)















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