Tre sindaci uniti: «È una fusione che si deve fare» 

Cavareno. «Un solo futuro. Insieme». Questo lo slogan che guida la campagna di informazione in vista del referendum popolare del 22 settembre 2019 che porterà i cittadini di Romeno, Cavareno e...



Cavareno. «Un solo futuro. Insieme». Questo lo slogan che guida la campagna di informazione in vista del referendum popolare del 22 settembre 2019 che porterà i cittadini di Romeno, Cavareno e Ronzone a esprimersi sull’unificazione dei rispettivi comuni. Ieri a Cavareno l’avvio della campagna con una conferenza stampa dei primi cittadini, presenti Luca Fattor (Romeno) Stefano Endrizzi (Ronzone) e Luca Zini (Cavareno) quest’ultimo in rappresentanza del primo cittadino Gilberto Zani che del progetto di fusione è sempre stato tra i più convinti sostenitori.

Un obiettivo logico

«Dopo cinque anni di “Unione” prima a cinque e poi a tre, arrivare alla fusione è lo sbocco più logico. In questi anni abbiamo imparato che lavorare insieme si risparmia sui costi e si acquista efficienza e qualità nei servizi per la nostra popolazione», ha detto Fattor che dell’Unione Alta Anaunia è anche il presidente. Fattor, assieme ai due colleghi, giusto ieri ha fatto partire una lettera a tutti gli elettori di Romeno, Cavareno e Ronzone in cui si riassumono in sette paragrafi, le motivazioni per votare si alla nascita del nuovo Comune “Belvedere d’Anaunia” con capoluogo nell’abitato di Cavareno.

I motivi della fusione

«Chiediamo di votare si superando i campanilismi e le diffidenze e per ridare forza, organizzazione e slancio al territorio«. Se la fusione andrà in porto quello che nascerà sarà un Comune di circa 3.000 abitati che diventerà il quinto della valle per numero di residenti, dopo Cles, Predaia, Ville d’Anaunia e il neo costituito Comune Novella. Il sì, scrivono i sindaci, significa maggiori risorse pubbliche che la Regione destina ai comuni che di uniscono, risorse che potranno essere destinate allo sviluppo del turismo, dell’agricoltura, dell’artigianato delle attività sportive e ricreative oltre che alla tutela dell’ambiente e del paesaggio. In soldoni 2 milioni di euro con un contributo iniziale una tantum di 180.000 euro e il resto a scalare in dieci anni.

Non solo questione di soldi

«Ma non è solo una questione di contributi», hanno assicurato i tre amministratori. La fusione, infatti, darebbe a questo territorio un maggiore peso politico che è fondamentale per puntare ad una casa di riposo a Romeno e alla variante per eliminare dai centri storici di Cavareno e Romeno il traffico pesante. «L’Unione ci ha dato efficienza, ma non poteva durare all’infinito con bilanci e contabilità separate. Con una unica tutto è più semplice e funzionale», ha spiegato Endrizzi ricordando che in base ai dati della Provincia i tre comuni candidati alla fusione sono i più virtuosi dell’Alta Anaunia nella gestione finanziaria. Sulle maggiori risorse per il territorio punta il vicesindaco di Cavareno, Luca Zini. «Un Comune unico può contare su professionalità migliori e soprattutto non subire il rischio dei turn over che farebbe rimanere i paesi senza servizi. Solo l’unità ci può dare garanzie per il futuro», ha spiegato sottolineando anche l’importanza delle ricorse aggiuntive che arriverebbero al territorio se si voterà sì. La campagna referendaria durerà meno di 30 giorni, forse pochi per consentire una informazione capillare. «I tempi sono questi per legge, prima era impossibile partire», hanno concluso Fattor, Endrizzi e Zini.

Gli incontri pubblici paese per paese si concentreranno negli ultimi dieci giorni prima del voto con serate a Ronzone (l’11 settembre), il 12 a Salter, il 13 a Cavareno,il 16 a Malgolo, il 17 a Romeno il 20 il finale a Cavareno. G.E.













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