giovani agricoltori

Sergio Frasnelli, il perito informatico che ai computer preferisce gli alveari

Il trentunenne ha lasciato il lavoro di dipendente per darsi totalmente alla coltivazione e all’apicoltura: “Il mio obiettivo è quello di diventare titolare di una bella azienda agricola, ben strutturata”


Carlo Bridi


MOLLARO. Nel piccolo paese di Mollaro sono due i giovani sotto i 40 anni che hanno scelto l’attività agricola a tempo pieno. O meglio, uno dei due sta preparando con il corso delle 600 ore della FEM, per poter poi accedere al premio d’insediamento, alla successione come titolare d’azienda al posto di papà Lorenzo di 67 anni. Parliamo di Sergio Frasnelli, un giovane di 31 anni che dopo il diploma di perito informatico a Cles si è subito inserito nella struttura di Melinda come dipendente. Lavoro che poi ha lasciato perché ha trovato posto alla Ghezzi chiodi di Mollaro, con lo stabilimento a 200 metri da casa.  Appena si aprirà il bando per il premio d’insediamento presenterà domanda e si insedierà come titolare d’azienda. Siamo pertanto di fronte all’ennesimo giovane che lascia il posto di lavoro come dipendente e si mette in proprio come agricoltore. Certo, Frasnelli ha avuto la fortuna di trovare un’azienda nella quale ha sempre lavorato, ben strutturata e di dimensioni medie per la Valle di Non, con circa 4 ettari, tutti coltivati a melo, ma quel che più conta si tratta di un’azienda completamente rinnovata. I frutteti più vecchi hanno vent’anni, di conseguenza anche il problema scopazzi è quasi scomparso.

L’azienda e le varietà di mele

L’azienda è divisa su sei appezzamenti, in parte nella piana di Mollaro e in parte a Tres, nel comune di Predaia. Le varietà di mele coltivate sono le più diffuse in Valle di Non ed adeguatamente valorizzate grazie a Melinda. In ordine decrescente sono: Golden Delicious, Gala, Sweet Tango, Stark Delicious e poca Renetta perché questa sponda della valle non è vocata a tale varietà tipica della zona delle 4 Ville. E’ un’azienda che nella parte collocata a Mollaro è coperta da impianto a pioggia lenta per la difesa antibrina e antigelo che quest’anno ha funzionato molto bene, tant’ che da come si vedono i frutticini oggi sembra che la produzione dal punto di vista quantitativo sia buona. Bisognerà poi vedere la cascola e la qualità perché il freddo potrebbe averla compromessa creando il classico cerchio da freddo, o la mela rugginosa.

La passione per l’apicoltura

Ma Sergio Frasnelli è anche un appassionato apicoltore e quest’anno, con questa primavera fredda e piovosa, hanno sofferto di più le api delle piante di melo. “Abbiamo perso completamente il miele da tarassaco - spiega – perché durante la fioritura le api non lavoravano, una certa produzione si è avuta durante la fioritura dei meli, ma poi le api l’hanno mangiata per alimentarsi. Purtroppo anche la fioritura dell’acacia è caduta in un periodo freddo e anche questo miele che è fra i più pregiati sarà scarsissimo, ma non solo da noi, abbiamo notizie che il miele d’acacia mancherà in tutta Italia. Informa Sergio. La realtà è quella che siamo ai primi di giugno e ci tocca ancora alimentare le api”.

I progetti futuri

Nei progetti futuri c’è quello dell’ampliamento dell’azienda frutticola, ma anche dell’apicoltura: “Oggi abbiamo 40 alveari ma nei miei progetti c’è quello di aumentare consistentemente il numero.
Un sogno nel cassetto? A 18 anni sono tanti ma a trent’anni i sogni si sono trasformati in scelte precise la strada è ormai traccia, il mio obiettivo è quello di diventare titolare di una bella azienda agricola, ben strutturata”. E i suoi rapporti con l’ambiente? “Considerato che sono un apicoltore il mio rapporto con l’ambiente non può essere che di grande rispetto ed attenzione. In quest’ottica abbiamo valutato anche l’ipotesi di trasformare l’azienda in biologica. Ma la cosa non è semplice, in Valle di Non o fai parte dei distretti biologici come biolago, oppure c’è il grande problema della deriva. In pratica il perimetro di tutti i frutteti dovrebbe venire scartato per i residui da fitofarmaci che arrivano dai frutteti del vicino. Poi c’è un altro aspetto: per fare la scelta del biologico credo ci debba essere un comportamento coerente in tutte le scelte di vita. In una parola c’è bisogno di un “uomo biologico”, spiega. Andando a ripercorrere la nostra esperienza professionale, è questo che per anni ha insegnato il tecnico biologico per eccellenza dell’ESAT, e poi della FEM, Flavio Kaiserman. “Per la commercializzazione - afferma – abbiamo la fortuna di avere Melinda alla quale è associato anche il nostro magazzino, il COCEA, e per quanto riguarda i prezzi della campagna 2020-2021 dalle indicazioni che trapelano da Melinda sembra che si possano mantenere i prezzi della scorsa campagna che per la verità erano molto buoni”.

L’attenzione per il sociale

Sergio Frasnelli ha anche una forte sensibilità sociale, da ben 13 anni è presidente del gruppo San Marco, un’associazione a livello locale che ha fra le proprie finalità quelle di mantenere viva la vita sociale del paese in occasione di tutti gli eventi religiosi e civili più importanti.













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