Pandemia o no, domani c’è il festival della trippa 

Prima edizione. Il ristorante del Pineta Hotel di Tavon, il Credai di Sfruz, la macelleria Corrà di Smarano e altri locali della Valle di Non domani non rinunciano a festeggiare San Romedio


Giacomo Eccher


Tavon. “Pur con le limitazioni imposte a livello nazionale non mancheremo di organizzare, il 15 gennaio, la prima edizione del festival #TrentinoTrippa. E il giorno di San Romedio logicamente cercheremo di tenere aperto almeno il nostro ristorante”. Lo annuncia la famiglia Sicher, titolare del Pineta Hotel di Tavon, che giusto un anno fa aveva lanciato l’edizione zero del festival “Trentino Trippa” in collaborazione con l’Apt di Valle e della Strada delle Mela e dei Sapori della Valle di Non. “La nostra regione – scrivono - ha una importante tradizione in materia e abbiamo deciso di creare questa manifestazione culinaria proprio per far conoscere al pubblico questa prelibatezza storicamente associata alla festa di San Romedio del 15 gennaio. Quest’anno sarà in veste un po’ ridotta e limitata, ma comunque nei prossimi giorni non mancherà la possibilità di assaggiare e degustare le nostre mitiche Trippe di San Romedio, che oltre al nostro patrono è la festività che ha dato il là alla manifestazione”.

Da alcuni anni, da quando il vicino santuario non ha più in servizio la storica cuoca Emilia Flaim, le trippe che venivano servite nell’eremo il giorno della festa di San Romedio erano preparate, su incarico dei frati, nelle cucina del Pineta Hotel e trasportate fumanti nella foresteria dell’eremo a disposizione dei pellegrini. Quest’anno, come ampiamente annunciato, la foresteria del santuario rimarrà chiusa ai pellegrini, che potranno comunque ugualmente frequentare il luogo santo per visite private nelle varie chiesette ed assistere, con tutte le precauzioni dettate dalla pandemia, alle messe celebrate alle 9, alle 11 ed alle 16, ma evitando assembramenti. Salta del tutto invece l’appuntamento serale del 14 gennaio che lo scorso anno aveva contato più di 2.000 partecipanti.

Per gli amanti delle trippe, però, la tradizione può continuare come detto al ristorate Hotel Pineta di Tavon ed anche in altri locali della Predaia come il ristorante Credai di Sfruz dove il tipico piatto viene preparate con ricette tradizionali, apprezzatissime, dalla famiglia Preti. Pure la macelleria Corrà a Smarano domani offrirà a tutti i visitatori un assaggio di trippa e un bicchiere di vino. Salta il turno invece il Solarium Predaia, locale sull’omonimo passo che da alcuni anni, per onorare un ex voto la sera del giorno di San Romedio offriva a tutti, indistintamente, un pasto caldo a base di trippe. «Quest’anno la ristorazione sta vivendo alla giornata con norme e limitazioni che cambiano continuamente. Non è stato possibile programmare nulla» - ci riferisce Lino Rizzardi, dell’azienda agrituristica San Romedio che gestisce il locale.

Tornando al festival, che lo scorso anno aveva coinvolto vari ristoranti sparsi lungo la valle, le trippe sono “un piatto o che si ama o che si odia!” aveva sentenziato il giornalista ex Rai (ed esperto di arte culinaria) Nereo Pederzolli, arrivato appositamente dalla Valle dei Laghi. Perché non ci sono vie di mezzo, ma evidentemente sono tanti quelli che le trippe le amano quasi maniacalmente e che davvero quest’anno si sentivano orfani del piatto tradizionale il giorno di San Romedio, la sagra dei nonesi.

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