Le trincee sul monte Peller sono diventate un sentiero 

Domenica l’inaugurazione. Ci sono voluti tre anni di lavoro e l’entusiasmo di un gruppo di giovani di Ville d’Anaunia per recuperare l’opera di difesa risalente alla prima guerra mondiale


Giacomo Eccher


Ville d’anaunia. Dopo 3 anni di lavori, domenica sarà inaugurato il sentiero delle trincee del monte Peller. L'iniziativa è stata curata da un bel gruppo di giovani residenti a Ville d'Anaunia, coordinati da Davide Odorizzi e con il supporto della Scuola di ciclismo fuoristrada delle Valli del Noce. Il progetto è stato sostenuto anche dalle politiche giovanili e dall'assessorato allo sport di Ville d’Anaunia. «Grazie al lavoro e all'entusiasmo di questi ragazzi, è stato recuperato un pezzo di storia della nostra montagna che ora potrà essere apprezzato sia dalle persone del posto sia dagli ospiti che scelgono il nostro territorio per le vacanze» - annota l'assessore Matteo Mendini.

Il Trentino era asburgico

La trincea risale agli anni immediatamente precedenti alla prima guerra mondiale ed aveva lo scopo di difendere i confini meridionali della regione da una possibile invasione da parte del Regno d’Italia. È opportuno ricordare che all’epoca il Trentino faceva parte dell’Impero Austroungarico e sottostava perciò alla dominazione asburgica. La trincea anaune aveva solamente un ruolo secondario nella difesa dei confini e fortunatamente non venne mai utilizzata per scopi bellici.

Tutte le persone interessate sono invitate domenica alle 9.30 in località "Prá del termen" (per raggiungerlo è necessario salire lungo la strada della montagna di Cles e procedere per circa 2 chilometri oltre il Verdé). Da qui si partirà, ripercorrendo il tracciato e scoprendo tutte le curiosità che la zona offre dal punto di vista storico e naturalistico. Accanto al lavoro di pulizia dei manufatti con il supporto dei ragazzi, Davide Odorizzi, ha svolto infatti approfondite ricerche attraverso testi storici e diari di quanti - a partire dal 1912 - hanno contribuito alla costruzione e al potenziamento della trincea di terza linea, a protezione della più nota trincea del Tonale, teatro della battaglia. Sotto la vegetazione che in un secolo ha ricoperto l’opera i giovani hanno riportato alla luce i muretti a secco, talvolta integralmente conservati.

Quattro postazioni

La trincea ha una profondità che varia da 50 a 140 centimetri: sono state trovate tracce di assi di legno, due postazioni secondarie e due postazioni di artiglieria che sarebbero state pronte, in caso di bisogno, ad ospitare i cannoni.













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