Sfruz - Per il loro impegno nel ripristino del Parco della Rimembranza 

La Croce Nera austriaca a Biasi, Ossanna e Schwarz

Sfruz. Con una cerimonia in sala Belli nella sede della Provincia a Trento l’associazione “Croce Nera” austriaca ha consegnato l’onorificenza ad Andrea Biasi e Luigi Ossanna di Sfruz e a Stefano...



Sfruz. Con una cerimonia in sala Belli nella sede della Provincia a Trento l’associazione “Croce Nera” austriaca ha consegnato l’onorificenza ad Andrea Biasi e Luigi Ossanna di Sfruz e a Stefano Schwarz di Smarano “per il loro fondamentale impegno per il ripristino del Parco della Rimembranza di Sfruz”.

La Grande Croce d’Onore (Grosse Ehrenzeichen) è stata appuntata dal presidente della Croce Nera Tirolese Herman Hotter, presenti tra gli altri il presidente del Consiglio regionale Roberto Paccher e il consigliere Lorenzo Ossanna.

Il Parco della Rimembranza di Sfruz fu inaugurato nel 1926 con la piantagione di tredici olmi, sui cui tronchi erano state fissate altrettante targhette in bronzo con il nome dei tredici caduti del paese nella prima guerra mondiale. Oggi alcune delle piante sono cadute, le altre sono invecchiate e tutte le targhette sono sparite. In occasione del centenario della fine della Grande Guerra, il Gruppo alpini di Smarano e Sfruz ha eretto nel parco un monumento a ricordo dei 24 caduti di Smarano e Sfruz nel primo conflitto mondiale.

“Ripristinando il valore storico del Parco si è voluto anche ricordare che di fronte alla morte non può esistere bandiera” - è stato detto nella motivazione dell’onorificenza. Un messaggio importante che contribuisce a rendere onore al nostro territorio. Una terra che finalmente attraverso l’Europa è di nuovo libera da confini. Libera di ricordare le proprie radici e di esprimere le proprie identità nell’ambito dello stato in cui viviamo in un clima di pace e di collaborazione tra i popoli.

Il prossimo anno si terrà l'inaugurazione del cimitero monumentale di Hitch in Galizia, restaurato proprio grazie all’impegno della Croce Nera. A Sfruz c’è chi pensa che sarebbe bello poter organizzare, proprio come alcuni anni fa, un viaggio del ricordo aperto a tutti, per ripercorrere la storia dei nostri soldati caduti e sepolti nei vari cimiteri sparsi sul un territorio che oggi si divide tra la Polonia e l’Ucraina. G.E.















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