La biblioteca di Vermiglio ha compiuto cinquant’anni 

La ricorrenza. Inaugurata l’8 agosto 1970, è una delle prime nate in Trentino. Era aperta solo  dalle 20 alle 22 e disponeva di un patrimonio di 1.500 libri. Ora è molto fornita e promuove eventi


Carlo Antonio Franch


Vermiglio. Una delle prime biblioteche nate in Trentino, quella di Vermiglio, nel 2020 ha raggiunto i 50 anni di attività. I festeggiamenti per l’evento sono però stati rinviati a quest’anno. Intanto per la ricorrenza è stata aperta una pagina Facebook, molto seguita, ricca di foto, ricordi e indicazioni per gli utenti.

«Il 2020 è stato un anno molto difficile a causa della pandemia – spiega la bibliotecaria, Paola Panizza, in servizio dal 1989; – abbiamo potuto aprire al pubblico dopo il 22 giugno, con molte limitazioni, solo ritiro dei libri e consegna senza l’accesso agli scaffali. Il prestito viene concordato telefonicamente o tramite e-mail e poi ritirato sulla soglia della biblioteca. Abbiamo fatto un notevole lavoro a porte chiuse, come la revisione di tutto il patrimonio e il passaggio al nuovo programma “Alma” per la gestione dei prestiti. I forti lettori hanno frequentato, rispettando le limitazioni, è venuto molto meno il prestito di libri ai bambini. In tutto questo lavoro sono coadiuvata da Patrizia Faifer e Norbert Delpero che lavorano part time».

L’unico evento che la biblioteca ha potuto organizzare durante l’estate è stato il teatro per ragazzi, manifestazione consolidata che si ripete da molti anni. Dal 2006, con la nascita del polo culturale del paese, la biblioteca si è spostata dalla vecchia segheria occupando due piani del polo che comprende anche un grande teatro a pianterreno, il museo della guerra, con tutti i cimeli raccolti da Emilio Serra e l’ufficio turistico.

Dopo l’approvazione dello statuto, il 3 aprile 1970, e la nomina del bibliotecario Luigi Panizza, responsabile del circolo culturale giovanile, la biblioteca fu inaugurata l’8 agosto 1970. Allora essa contava 1.500 libri dei quali un migliaio di proprietà comunale, acquistati con fondi provinciali, che costituivano il cosiddetto fondo fisso, libri di studio. A questi si aggiungevano i romanzi di proprietà della Provincia che formavano il fondo circolante, così chiamato perché questi libri venivano concessi in prestito a rotazione alle varie biblioteche comunali del Trentino. All’inizio veniva aperta solo dalle 20 alle 22. Il rapporto di lavoro del bibliotecario era definito occasionale e veniva pagato con un’indennità mensile.

Negli anni ai libri ed alle riviste si sono aggiunti la mediateca e i computer con servizio Internet. Dal 1970 al 1974 fu gestita da Luigi Panizza, dal 1974 al 1978 da Celestino Depretis, dal 1979 al 1989 da Maria Grazia Depretis, fino all’attuale bibliotecaria. L’attuale biblioteca si presenta molto fornita con un patrimonio di libri, di materiale audiovisivo, di riviste per varie fasce d’età ed esigenze culturali. Molte sono anche le iniziative culturali promosse, che vanno dalle letture animate alle mostre d’arte, a vari tipi di corsi, ai laboratori teatrali, e molte altre attività richieste dalla popolazione. In questo periodo il polo culturale è illuminato di azzurro e sono stati realizzati diversi “omini di fieno” che si trovano lungo le vie del paese, che rappresentano ciascuno un personaggio caratteristico, lo spazzacamino, l’emigrante con la valigia, lo spaccalegna, lo scalatore e altri.

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