In 120 alla prima uscita per i circoli pensionati 

Camminate in Val di Sole. Organizzate dalla Comunità di Valle, hanno lo scopo di evitare l’isolamento degli anziani, promuovere uno stile di vita sano e creare occasioni d’incontro


EVA POLLI


Caldes. Nel primo martedì dedicato alle “Camminate in Val di Sole” 120 persone con in testa l’assessore alle politiche sociali della Comunità di Valle Luciana Pedergnana e forti dell’esperienza di quattro guide di mezza montagna - Nicola Mochen, Attilio Brusaferri, Grazia Zilorri e Tiziano Graifenberg - hanno setacciato il bosco a est di San Giacomo verso Cis, lungo la vecchia Lec e l’antica strada romana costruita in alto per evitare le insidie del fondovalle. Nessun scomparso da cercare, per carità! Semplicemente la prima uscita delle cinque previste dal progetto elaborato dall’assessore e concretizzato con l’apporto di Fernando Panizza, coordinatore dei circoli pensionati.

Ricetta anti-isolamento

Lo scopo è di superare la tentazione a chiudersi nel proprio paese dei 1.300 soci iscritti ai circoli solandri promuovendo il benessere psicofisico con la creazione di occasioni d’incontro costituite da escursioni sul territorio delle tre valli Sole Peio e Rabbi. E la prima risposta è stata non la carica dei 101 ma quella dei 120 (una quarantina erano della borgata di Malé, ma molti sono scesi dall’alta valle), che hanno tenuto sotto controllo l’accesso alla Val di Sole da un punto, nei pressi di San Giacomo, in cui gli austriaci, prima dello scoppio della guerra mondiale, avevano previsto di dover resistere agli affondi dell’esercito italiano nel caso di sfondamento degli altri due fronti principali; per questo motivo vi avevano costruito delle trincee.

Le trincee

Il percorso, portato alla luce grazie alla passione e alla dedizione di Giorgio Rizzi, realizzato e sistemato di recente, è così descritto nel sito dell’Apt Val di Sole: “Dall'abitato di San Giacomo si imbocca la strada asfaltata che sopra la chiesa (dedicata al santo pellegrino) prosegue pianeggiante verso Est fra bosco e campagna. Una volta raggiunta la pineta, si prende la strada che si alza sino alla valle dove è presente il pannello illustrativo (780 m) delle Trincee di Bordiana-Bozzana. Da questo punto, un sentiero a serpentina si alza fra gli affioramenti rocciosi lungo il crinale sino a raggiungere i primi tre siti con i ruderi delle postazioni risalenti all’epoca della Grande Guerra. Sono ben visibili le feritoie di osservazione e il camminamento scavato nel terreno. Al 3° sito (900 m) appare sempre più evidente la posizione strategica e dominante sulla valle. Volendo poi visitare il 4° sito delle trincee e la "calcàra" (fornace e il relativo pannello), si percorre a ritroso prima lo stesso sentiero e poi a scendere la strada forestale in direzione dell'abitato di Bordiana sino al Capitello di Sant'Antonio”.

Proprio qui anche alla scoperta di qualche gelso, esemplare vetusto di una pianta che nei tempi passati rappresentava una risorsa insostituibile non solo per i frutti ma anche per le foglie, alimento indispensabile per i bachi da seta, si sono aggirati in gruppi i 120 soci dei circoli anziani pronti a cogliere, grazie alle guide, tracce del tempo andato ma anche conoscenze botaniche, geologiche e geografiche ancora attuali.

Il prossimo appuntamento è martedì 9 aprile, quando i partecipanti alla camminata scenderanno lungo la Valle del Meledrio dal Belvedere a Dimaro.













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