peio - a proposito di rimborsi del servizio di depurazione 

«Il porta a porta dell’assessore è corretto?»

PEIO. Il rimborso degli importi pagati e non dovuti per la depurazione dell’acqua torna a far discutere. I consiglieri di minoranza di “Innoviamo Peio” Aldo Bordati, Gabriele Canella, Daniel Gionta,...



PEIO. Il rimborso degli importi pagati e non dovuti per la depurazione dell’acqua torna a far discutere. I consiglieri di minoranza di “Innoviamo Peio” Aldo Bordati, Gabriele Canella, Daniel Gionta, Aurelio e Luca Veneri hanno presentato un’interrogazione per fare luce su una vicenda risalente al periodo 2003-2007 e non ancora del tutto risolta, vista la mancata richiesta di rimborso di gran parte degli aventi diritto causata “da una comunicazione – sostiene la minoranza – seppur ritenuta conforme alla legislazione vigente, insufficiente e non alla portata di tutti i cittadini in quanto limitata alle vie telematiche”. Una sentenza del 2008 della Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità del pagamento del servizio di depurazione nel caso di assenza o temporanea inattività degli impianti di depurazione. Ciò che la minoranza intende far emergere sono le motivazioni per cui la cittadinanza sarebbe stata informata pubblicando l’avviso sull’albo telematico solo 50 giorni prima della scadenza del termine fissato dalla Provincia (25 ottobre 2017) per il rimborso. Le delibere provinciali in merito risalgono a ottobre 2012 e luglio 2013, ben 4 anni prima. “Vi era tutto il tempo per informare adeguatamente gli aventi diritto – si legge nell’interrogazione – visto che alcuni Comuni Trentini hanno stabilito le modalità di rimborso già nel 2013”. L’amministrazione dovrà anche a chiarire la posizione dell’assessore Mauro Pretti, che avrebbe informato personalmente gli aventi diritto al rimborso residenti nelle frazioni di Celentino e Strombiano con un porta a porta. “Vorremmo sapere se si ritenga il suo comportamento politicamente ed eticamente corretto, in quanto crediamo che il rapporto di un amministratore coi cittadini non possa e non debba essere a livello personale e privato” – conclude la minoranza. (f.b.)













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