Gli allevamenti nonesi sempre al top 

La mostra del bestiame di Romeno ha chiuso la stagione dell’alpeggio. Presenti 12 aziende con le più belle delle loro stalle


di Giacomo Eccher


ROMENO. Annata sostanzialmente positiva per il comparto zootecnico della valle di Non, il più importante del Trentino, che sabato scorso a Romeno, con la mostra del bestiame ha chiuso la stagione dell’alpeggio. Alla mostra, nella consueta suggestiva cornice del prato dell’Alice (che altri familiarmente chiamano “parco dei perari”, per le piante antiche che lo adornano) hanno partecipato 12 aziende di allevatori con 53 capi di razza bruna e frisona. Una bella sfida all’insegna dell’alta qualità che le oltre 100 azienda zootecniche attive in valle di Non (101 per l’esattezza, come lo scorso anno) hanno raggiunto nel corso degli anni come dimostrano i tanti riconoscimenti che gli allevatori della valle di Non ottengono anno dopo anno nelle varie manifestazioni zootecniche.

Un comparto dinamico e motivato con molti apporti giovani, come ha affermato il presidente degli allevatori nonesi, Vittorino Covi, che ha fatto gli onori di casa davanti ad un discreto pubblico di intervenuti nonostante la non eccezionale giornata dal punto di vista meteorologico. Nel suo intervento Covi, approfittando anche della presenza di varie autorità tra cui il sindaco di Romeno Luca Fattor, l'assessore provinciale all'agricoltura Michele Dallapiccola e l'onorevole le Giulia Zanotelli (Lega), ha fatto un bilancio a due facce dell'annata, che dal punto di vista del tempo ha favorito un buon raccolto di foraggio ad inizio estate (il primo fieno), mentre nei mesi di luglio ed agosto è stata secca. «Sembra una barzelletta, ma pioveva dappertutto attorno. Invece qui solo qualche nuvola e niente pioggia, perciò il secondo fieno è stato compromesso e più che dimezzato rispetto alle attese».

Sul versante qualità invece solo note positive che consentono di definire di altissima qualità, e quindi di massima affidabilità in senso pieno, il patrimonio bovino allevato in valle grazie ad aziende che – ha concluso Vittorino Covi – sono sempre al top sia nel rispetto dei protocolli, sia negli sforzi di continuo miglioramento del livello genetico. Nell’intervento del presidente degli allevatori della Val di Non non poteva mancare un richiamo al problema della difficile convivenza con l’orso e il lupo all’alpeggio, una situazione che rischia di modificare l’antichissima tradizione dell’allevamento in montagna con tutte le conseguenze ambientali e di attrattività turistica che questo comporta.

Tornando alla mostra, il titolo di reginetta delle vacche in lattazione di razza bruna è stata vinta da “Barby Nirvana” dell' azienda agricola Maso Plaz dei fratelli Anselmi di Brez. Seconda classificata “Livia Vivid” dell'allevatore Mattia Covi di Vasio di Fondo. Miglior mammella della mostra per la razza bruna è stata “Zara Archenemy” dell'azienda Al Castello di Vasio di Fondo. La mostra delle vitelle di razza bruna è stata vinta da “Zumba Falco” della s.a.s. Genzianella di Romeno, mentre seconda si è classificata “Krina” dall'azienda Zucal Enrico e Marco sas di Romeno. La mostra delle vacche in lattazione di razza frisona è stata vinta da “Lana Dogul” ancora dell'azienda al Castello di Vasio di Fondo, seconda classificata “Eghena” di Michele Pedrotti di Dambel. La mostra delle vitelle di razza frisona è stata vinta da “Fiocco di neve Doorman” della s.a.s. Genzianella di Romeno, al secondo posto “Baba Saloon”, di nuovo della s.a.s. Genzianella di Romeno. Terza classificata e menzione d'onore per “Arizona Atwood” di Paolo Bertolla di Rumo. Una sfilata di qualità per la quale il giudice Alcide Patelli di Bergamo ha elogiato gli allevatori della valle di Non, in particolare per i soggetti di razza bruna che hanno gareggiato.













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