Frutticoltura sostenibile «Il bio non è l’unica via»  

A Taio 500 fra politici, tecnici e agricoltori invitati da Apot discutono di qualità dell’ambiente e della produzione in Trentino. Rossi: «Investire sulla ricerca»


di Giacomo Eccher


TAIO. Oltre 500 tra frutticoltori ed ospiti hanno affollato l’altra sera la sala congressi Cocea per la seconda tappa del “Progetto Trentino Frutticolo Sostenibile” con ospiti politici, tecnici dell’ambiente e di mercato tra cui Oscar Farinetti, fondatore di Eataly e tra i promotori di FICO Eataly World, il parco agroalimentare più grande al mondo inaugurato due mesi fa a Bologna. Punto chiave della serata la presentazione dei dati aggiornati dell’impegno di Apot, delle cooperative e degli enti preposti nel migliorare la qualità della vita nel territorio trentino. Indicatori importanti che gli organizzatori hanno alternato a contributi video di interviste rivolte ai cittadini, ai frutticoltori e ai rappresentanti di imprese private ed enti di ricerca.

I lavori sono stati aperti dal presidente di Apot (e di Cocea) Ennio Magnani che ha rivendicato i passi in avanti del mondo frutticolo trentino per la sostenibilità in un contesto di dialogo e confronto con tutti i portatori di interesse. A seguire, i saluti di Michele Dallapiccola che ha respinto la distinzione, a livello di politici, tra chi lavora per l'ambiente e per chi rema contro. «Infatti non tutto si può ricondurre al biologico come soluzione unica e universale, perché cambiano le condizioni ed i microclimi e alla fine quello che conta davvero e che ci interessa è la salute di chi opera in agricoltura e la sicurezza, la salubrità e la qualità dei prodotti che vanno sulla tavola dei consumatori».

I lavori sono poi entrati nel vivo con due moduli distinti. Il primo modulo ha accolto alcuni rappresentanti della comunità civile e scientifica, con il professor Angelo Moretto, docente dell'Università di Milano, la preside Tiziana Rossi dell’Istituto Martini di Mezzolombardo, la dottoressa Raffaella Canepel di Appa (sull’inquinamento da fitofarmaci nei torrenti trentini), e Marcello Lunelli delle Cantine Ferrari, esperto di biologico. In questo modulo anche Oscar Farinetti che, dopo aver espresso ammirazione per le celle ipogee che meritano di essere conosciute in tutto il mondo, ha sottolineato l'importanza, per il consumatore, di legare prodotti e produzioni ad uno specifico contesto territoriale, che è il vero valore aggiunto che l'Italia, la patria del buon cibo, può garantire nel tempo pur nel contesto di un mondo sempre più globalizzato. Il secondo tavolo di lavoro ha offerto al pubblico la visione politica, sociale ed economica sul fronte della sostenibilità e ribadito il ruolo della ricerca, per cui vanno alimentati i continui investimenti perché è da esse che posso venire soluzioni durature e compatibili nel lungo periodo con l'ambiente. A questo tavolo hanno partecipato i parlamentari europei Paolo De Castro e Herbert Dorfmann, entrambi della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, insieme a Giuseppe Blasi, capo dipartimento delle politiche europee, internazionali e dello sviluppo rurale del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

Le conclusioni sono state del governatore Ugo Rossi fiducioso «che, investendo sulla ricerca e sull’innovazione e sulla capacità di coniugare il valore dei prodotti al valore del territorio, andremo nella giusta direzione». Soddisfatti gli organizzatori dell’incontro che raccoglie le istanze degli agricoltori e della stessa cittadinanza che chiede non solo che siano mantenute le promesse, ma di essere aggiornata e coinvolta.















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