Famiglia isolata dalla frana A scuola e al lavoro a piedi 

Bloccato l’unico accesso che Maso Trentini ha per poter scendere fino alla statale Il sindaco di Sporminore: «È instabile e non possiamo intervenire in tempi brevi»


di Giacomo Eccher


SPORMINORE. E’ isolato dal 30 ottobre Maso Trentini a causa del movimento franoso che ha reso intransitabile la strada (l'unica) che collega la località a Maso Milano sul versante destro dello Sporeggio. Siamo in bassa val di Non a cavallo dei comuni di Spormaggiore e Sporminore, Comune quest’ultimo a cui il maso catastalmente appartiene.

A maso Trentini risiede tutto l’anno la famiglia di Josè Uguzzoni con moglie e una figlia che frequenta le scuole a Mezzolombardo, che deve raggiungere giornalmente. C’è anche la stalla con due cavalli, due pony, conigli, galline, oche... Una piccola fattoria. Il capofamiglia lavora a Trento e lui e la figlia devono raggiungere a piedi e al buio la vettura parcheggiata sul versante opposto della frana che dista circa 200 metri dall’edificio.

«Una situazione purtroppo destinata a durare - ammette il sindaco di Sporminore, Giovanni Formolo, dopo il sopralluogo effettuato in loco con il tecnici del Servizio Geologico provinciale -. Il movimento franoso, che ha fatto scivolare sulla carreggiata terreno e piante dal versante a monte, non è stabile e quindi non è possibile sgomberare la sede stradale. Speriamo che con l’assenza di precipitazioni e l’arrivo del freddo la massa si consolidi e si possa asportare i detriti. Nel frattempo stiamo pensando a soluzioni che possano diventare definitive ma nel territorio abbiamo tante altre situazioni franose da affrontare».

Di evacuare il maso dai suoi abitanti non se ne parla perché, spiega Formolo, a parte il disagio di dovere parcheggiare l’autovettura lontano da casa, l’edificio non corre rischi e in ogni caso l’abitazione sarebbe raggiungibile nel bisogno dai mezzi di soccorso transitando però su strade interpoderali private. Una situazione viaria complicata quella del maso la cui unica strada di accesso è anch’essa di fatto privata (in realtà consorziale) e dunque in carico ai proprietari dei fondi, maso Trentini compreso. Una complicazione anche questa, afferma il sindaco perché la strada comunale termina poco nei pressi del ristorante "Baita Marnara” anche se il Comune la rende transitabile d'inverno con lo sgombero neve fino al maso. Come sia stato possibile è presto detto.

Una volta Maso Trentini possedeva tutta la campagna circostante che poi è stata spezzettata e venduta a vari proprietari. Così come il maso che è anch’esso formato da due edifici, dei quali uno solo è abitato tutto l'anno mentre l’altro, peraltro di proprietà di un contadino di Sporminore, è in pratica un deposito di attrezzi agricoli.

Deluso e amareggiato il signor Uguzzoni, che da quando ha deciso di vivere con la famiglia nel maso, regolarmente acquistato, di vicissitudini ne ha passate non poche. Come nel 2012 quando una frana come quella di questi giorni lo ha costretto a passare l’inverno da novembre a maggio, senza poter usare l’automobile. O come quando per ben due anni è rimasto senza acqua potabile dovendosi approvvigionare, per l’uso potabile e per gli animali all’idrante di Maso Milano trasportando l’acqua con il trattore Anche stavolta l’inverno è ormai alle porte e il pensiero di dover trascorrere lunghi mesi in questa situazione lo fa rabbrividire. «Non capisco come si possa dire che per l’emergenza il maso ha alternative viarie, Mi piacerebbe che il sindaco vedesse come sono davvero», afferma l’uomo che con la sua famiglia si sente abbandonato. Solo parole ma soluzioni poche o nulla perché qui tutto ruota attorno al mondo frutticolo, e lui terreni, oltre all’ambito del maso, non ne ha. «Eppure io pago l’Imu e tutte le tasse», conclude.













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