Cento universitari in visita alla Cavareno sostenibile 

Nel giro del paese i ragazzi hanno visto la scuola e la canonica di legno, l’impianto di riscaldamento a cippato e quello fotovoltaico sperimentale Archimede



CAVARENO. Cento tra dottorandi e studenti delle migliori università italiane giovedì hanno fatto tappa a Cavareno nell’ambito dell’iniziativa Green Week 2018, la vetrina che promuove le aziende d’eccellenza innovative nel campo della sostenibilità nel Triveneto.

La delegazione universitaria, accompagnata dall’architetto Gabriele Zini, ha visitato il centro storico e osservato gli interventi di riqualificazione degli spazi pubblici messi in atto da alcuni anni. Tra questi, l’impianto d’illuminazione pubblica a led ad elevata performance e basso consumo, gli edifici biocompatibili lignei della scuola per l’infanzia e della canonica così come l’impianto di riscaldamento pubblico a cippato.

«L’impianto di riscaldamento – ha ricorda il sindaco Gilberto Zani nel suo intervento – ha permesso di dismettere le vecchie caldaie a gasolio degli edifici scolastici ma anche degli ambulatori medici, della Sede Unione dei Comuni, della caserma dei Vigili del fuoco, del Centro sportivo coperto, della chiesa e della Cassa Rurale ed in prospettiva anche della Pro Loco».

Grande interesse ha suscitato la stazione sperimentale Archimede, realizzata da Trentino Rainbow Energy in collaborazione con Bim Adige. Questo impianto fotovoltaico da 10 kilowatt, quasi completamente riciclabile, è in grado di produrre il triplo dell’energia del fotovoltaico tradizionale ed è stato installato nei pressi della Tennis Halle di Cavareno – sito scelto per l'ottimale irraggiamento di cui beneficia. Efficienza e operatività della stazione vengono costantemente monitorare dall’Università di Ferrara in vista dell’industrializzazione del prodotto. È questa, infatti, la prossima sfida di Trentino Rainbow Energy – così l'ingegner Michele Tonezzer, project manager della stazione e co-fondatore della società assieme all’Ad Paolo Decarli.

Come ha ricordato Giuseppe Negri del Bim Adige (ente che ha affiancato il Comune in questa realizzazione) la stazione Archimede ad oggi rappresenta un prototipo unico nel suo genere, la cui produzione in serie potrà avvenire quasi totalmente in Trentino. Un notevole ulteriore risparmio in termini di impatto ambientale, considerando la provenienza cinese degli impianti tradizionali.

La giornata, seguita pari passo dall’assessore comunale alla cultura ed istruzione Raffaella Battoletti, si è rivelata un prezioso momento di scambio di idee tra gli attenti studenti, la pubblica amministrazione e gli esperti coinvolti. «Sono queste infatti le occasioni – il commento finale dell’assessore Battocletti - che portano arricchimento professionale e personale nei nostri territori, lontani dalle università e dai centri di ricerca, ma attenti alla sostenibilità ambientale, economica e al risparmio delle risorse pubbliche». (g.e.)















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