Bilancio Altipiani Val di Non aumentano i ricavi, cala l’utile 

L’assemblea. La società che gestisce le stazioni sciistiche di Mendola, Predaia e Monte Nock ha ancora bisogno della “iniezione” di liquidità garantita dai Comuni, pari a 190 mila euro all’anno. Confermato l’abbandono di Ton  


Giacomo Eccher


Mendola. Quasi unanimità (un contrario su 13 soci presenti in rappresentanza del 64,40% del capitale sociale) per il bilancio 2018 dell’Altipiani Val di Non spa, la società che fa campo a 11 comuni della sponda sinistra della valle (da Predaia e Sfruz a Ruffré Mendola e Fondo) e che gestisce le tre stazioni sciistiche della Mendola, Predaia e Monte Nock.

L’utile

«Altipiani è una società in crescita che vuole cambiare marcia; il Cda è coeso e pieno di entusiasmo; abbiamo solo bisogno di positività e di condivisione dal territorio» - ha esordito il presidente Ivan Larcher nella relazione sull’andamento economico del 2018, che si è chiusa con un utile, sul filo di lana, di 124 euro, in netto calo rispetto ai 42.117 del 2017. Per la sopravvivenza della società è quindi vitale il contributo in conto esercizio dei Comuni, circa 190.000 euro all’anno, che è stato allungato di altre tre annualità rispetto alla scadenza iniziale del 2021 portandolo al 2024. «Un periodo che ci consente, con anticipazioni di credito, di consolidare le proposte e dare prospettive di rilancio alla società».

Quanto ai numeri, il documento, presentato dal consulente Luigi Seppi – registra un sensibile diminuzione del valore della produzione che scende dai 771.319 del 2017 ai 622.697 del 2018. In calo anche i costi, che a fine 2018 si sono assestati a quota 623.419 contro 685.503. Rispetto all’esercizio precedente sono aumentati di 126.000 euro i ricavi delle vendite e delle prestazioni della gestione invernale ed estiva degli impianti. Calano altri ricavi e proventi 208.431 euro (482.945 euro l'esercizio precedente, nei quali erano contenuti circa 275.000 di ricavi straordinari derivanti dalla cessione degli impianti a Trentino Sviluppo). Crescono invece le spese per il personale (+30.000), mentre la situazione debitoria dovrebbe essere definitivamente assorbita dal mutuo che la società ha sottoscritto con la sola Cassa Rurale Valle di Non che sta dimostrando fiducia e sostegno al nuovo corso della società.

L’abbandono

Con riferimento ai Comuni, Larcher ha confermato l’abbandono di Ton e la mancata partecipazione di Amblar - Don; confermata quella degli altri 10 comuni (con l’eccezione di Sarnonico che ha chiesto chiarimenti già forniti) che hanno prolungato la convenzione per il contributo fino al 2024. Il bilancio messo ai voti per alzata di mano ha registrato il voto contrario di un socio privato, Lino Rizzardi del Solarium Predaia che ha chiesto se ha senso tenere in piedi una spa per gestire lo sci in Valle di Non visto che con un capitale sociale di 50.000 euro ha un costo ordinario (Cda, consulenti, revisori, ecc.) che supera i 40.000 euro all’anno. «Un tema che abbiamo ben chiaro ma la decisione è dei Comuni» - la replica di Larcher che ha preannunciato una serie di iniziative promozionali a livello di valle compresa una tessera – abbonamento unica per l’accesso anche alla piscina di Ronzone, il Golf di Sarnonico e il Palaghiaccio di Fondo.













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