Asuc Castelfondo, veleno contro il candidato Turri 

La lettera anonima. In vista del voto di domenica per la ri-costituzione, all’ex guardia forestale ed ex presidente della FC Val di Non è giunto un messaggio carico di minacce, accuse e ingiurie


Giacomo Eccher


Castelfondo. Domenica si vota per la nascita dell’Asuc, e la vigilia è avvelenata da una lettera anonima che prende di mira Giorgio Turri, uno dei candidati in lizza per il voto. Turri è personaggio noto non solo a Castelfondo (dove è stato per 35 anni guardia forestale: e l’Asuc si occuperà di boschi...) ma anche fuori per essere stato presidente per un quarto di secolo della Famiglia Cooperativa Val di Non. «È vero, mi è arrivata una bella lettera anonima, uso frequente durante elezioni, referendum e varie a Castelfondo» conferma l’interessato. Una lettera – spiega - con minacce, accuse, ingiurie verso la sua persona e sopratutto verso il lavoro svolto per l'allora Comune di Castelfondo come custode forestale. Ma anche con offese, ingiurie e provocazioni verso il ruolo di presidente della FC Val di Non che, ricorda Turri, ha volontariamente lasciato due anni fa per lasciare spazio a nuove persone e a nuove idee. «Cattiverie ingiuste per denigrare la mia persona ma anche il lavoro per l'Asuc. Infatti tutto nasce perché io e un gruppo di persone abbiamo dato la disponibilità a candidarci per essere propositivi e costruttivi con Borgo d’Anaunia (di cui Castelfondo è frazione, ndr) per il bene dell'intero paese, senza alcun tipo di meccanismo legato al passato, costruendo ponti e non muri».

Turri non è persona da porgere l’altra guancia soprattutto quando dall’altra parte c’è un anonimo ed ha consegnato la lettera al suo avvocato di fiducia, la dottoressa Nadia Ianes, per sporgere querela già presentata ai carabinieri. Contro ignoti, almeno per il momento, perché – come sostiene Turri - da un confronto veloce con altre lettere anonime pare che dietro ci sia sempre la stessa mano.

Ad affiancarlo nella protesta ci sono i suoi compagni di cordata per il voto di domenica: Leo Turri, Daniele Cologna, Daniele Morandi e Giusto Piazzi.

Il sindaco di Borgo d’Anaunia, Daniele Graziadei, si dice dispiaciuto. «L’Asuc è una realtà popolare per unire il paese, dispiace che ci siano azioni così divisive». Il seggio sarà allestito nell’aula consiliare dell’ex municipio di Castelfondo, scelta dettata dalla necessità di garantire la massima sicurezza in rapporto all’epidemia Covid e percorsi di entrata ed uscita separati. A presiedere le operazioni di voto sarà l’assessore comunale Paolo Ianes con segretaria Barbara Ianes e scrutatrici Valentina Dallachiesa e Franca Magagna.

Tornando all’Asuc, in ballo c’è l’amministrazione separata di poco meno di 2.000 ettari di cui oltre 1.600 di bosco e di questi mille di produttivo in un territorio con due malghe: Castrin con una potenzialità di 95 UBA (unità bovina adulta) e Pradont (110 UBA).

«In realtà si tratta di una ri-costituzione, perché l’Asuc era già presente dal 1934 al 1946, quando Castelfondo era frazione di Brez» - precisa l’ex sindaco Dino Marchetti, il primo ad attivare, un anno fa, il meccanismo che ha portato al voto di domenica. «Lo scopo dell’Asuc – spiega - è tramandare in modo chiaro e vicino alle nuove generazioni la cultura dei beni collettivi, strumento importante per la salvaguardia dell'ambiente e delle tradizioni». Ma vista la piega che ha preso il voto Marchetti si chiama fuori e non intende più essere nemmeno e candidato.













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