«Altipiani Val di Non spa ha il freno a mano tirato» 

Il dibattito sul turismo. Per Sandro Abram, ex sindaco di Sarnonico, è troppo occupata a far tornare i conti, «È l’unico soggetto legittimato a fare da collante tra le amministrazioni locali»


Giacomo Eccher


Mendola. Le piste da sci della Mendola, Monte Nock e della Predaia si sono chiuse anzitempo e la società Altipiani, sul nuovo sito di comunicazione on line, dà appuntamento a maggio annunciando novità. Archiviato l’inverno, rimangono i nodi e tante nubi all’orizzonte del turismo noneso tutti ancora da decifrare a causa soprattutto della perdurante spaccatura, sopratutto in Alta valle di Non, che vede i comuni ‘fieramente’ schierati su versanti contrapposti come è emerso con la Ciaspolada 2019, costretta dopo decenni a cambiare percorso.

La polemica

Se ne è avuto eco anche nella recente assemblea della società Altipiani val di Non in cui peraltro continuano a sedere uno accanto all’altro come soci sovventori nove comuni. Di questi due sono dell’ambito “Predaia” (Sfruz e Predaia) e sette dell’“Alta Anaunia” (Cavareno, Romeno, Fondo, Sarnonico, Malosco, Ronzone e Ruffré Mendola) il cui fronte è però tutt’altro che compatto. Lo spunto per rispolverare la vicenda ‘Ciaspolada’ è arrivato nella discussione del bilancio della Altipiani Val di Non spa e in particolare sui dati comunicati dal presidente Ivan Larcher sui passaggi settimanali (150) del Centro del Fondo alle Regole di Malosco, rimasto però aperto per ‘soli’ 4 weekend e solamente dopo l’abbondante nevicata di fine gennaio.

L’offerta

«Avevamo proposto alla Società Ciaspolada di preparare per tempo il tracciato della gara in quota alle Regole, dove l'anello sarebbe potuto servire anche per lo sci di fondo per dare una nuova opportunità all'offerta turistica invernale dell'Alta Valle. Non ci hanno nemmeno risposto. Hanno invece voluto realizzare un anello con neve artificiale in fondovalle che è servito solo per una giornata, per questo non abbiamo voluto contribuire» - ha detto il sindaco di Romeno, Luca Fattor, spiegando le motivazioni del mancato finanziamento della corsa nonesa sulle racchette da neve.

La viabilità

‘Mal di pancia’ per l’attuale andamento del turismo noneso anche da parte del sindaco Donato Seppi (Ruffré). «La strada della Mendola è vietata sul versante altoatesino ai pullman oltre i 9 metri, un grosso danno per il turismo ma non c'è stato nessun battito di ciglia da parte dell'Apt Valle di Non e la cosa non è normale» - ha detto Seppi a cui si sono rivolti gli operatori del Passo, ma non solo quelli, per cercare una soluzione che non penalizzi ulteriormente la zona.

La voce discordante

Di segno opposto l’intervento dell’ex primo cittadino di Sarnonico (e già presidente della Altipiani Val di Non spa) Sandro Abram. «Ad oggi la Altipiani Val di Non, pur con tutte le difficoltà del momento, è l’unico soggetto legittimato a fare da collante tra le amministrazioni di una parte importante del turismo della Val di Non (Predaia e Alta Valle). La società – prosegue Abram - si è mossa bene negli ultimi anni risanando il bilancio con operazioni intelligenti, ma ha il freno a mano inserito da sempre perché concentrata a far tornare i conti ed è un peccato. Credo che la "gestione" delle strutture di zona e degli eventi sia da ripensare innovando e mettendo tutti attorno ad un tavolo». Infine Abram ha accennato alla decisione di alcuni Comuni (tre per il momento) di abbandonare l’Apt di valle. «Il turismo anche qui ci comunica dati consuntivi positivi, ma ci si lamenta. Qualcosa che non va c’è, evidentemente. Sembra banale, ma persone giuste e motivate al posto giusto fanno la differenza. Bisogna solo crederci».













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